Le donne italiane da oggi possono svelarsi in un libro senza censure per dire basta alla violenza femminile


Libreriamo (www.libreriamo.it) propone “L’intimo delle donne”, iniziativa sociale in Crowdsourcing, in cui le italiche donne possono partecipare insieme alla stesura di un libro (e-book) raccontando cio’ che non hanno mai voluto o potuto raccontare per denunciare e mettere in evidenza disagi, violenze, sfruttamenti a cui sono sottoposte tutti i giorni nel nostro Paese. I racconti vanno consegnati entro la fine di aprile 2014.
Il crowdsourcing conquista anche l’editoria. Le donne italiane possono, infatti, misurarsi insieme alla stesura di un libro (e-book), il tutto per un fine nobile di grande rilievo sociale: dire basta la violenza sulle donne. Inedite o affermate scrittrici possono far sentire finalmente la propria voce, raccontando i loro segreti, dare spazio alle loro problematiche, ma anche ai propri sogni e alle proprie fantasie. L’iniziativa dal titolo “L’intimo delle donne”, nasce da un’idea di Libreriamo (www.libreriamo.it), la piazza digitale di chi ama i libri e la cultura, e si propone di raccogliere, selezionare, produrre ed editare un libro (ebook), facendo leva sulla partecipazione spontanea del gentil sesso. I racconti, di taglio breve, andranno consegnati entro fine aprile 2014.

“Vogliamo proporre una campagna sociale concreta a favore della tutela e del rispetto delle donne – afferma Saro Trovato, mood maker, sociologo e fondatore di Libreriamo –. Protagoniste della campagna saranno le stesse donne italiane, le quali saranno chiamate a raccontare le proprie storie di vita o di fantasia, per contribuire insieme a far emergere in maniera sempre piu’ forte un problema sociale che meriterebbe non esistere in un Paese civile. Obiettivo della campagna e’ sensibilizzare le donne a non aver paura di denunciare chi fa loro violenza, dare sostegno a chi e’ rimasto vittima e costruire una “community in rosa” che possa far sentire la propria voce ai media e alle Istituzioni.”

Partecipare all’ebook “L’intimo delle donne” e’ molto semplice: bastera’ scrivere uno o piu’ racconti brevi legato/i alla propria esperienza di vita; andare sul sito www.libreriamo.it o sulla pagina facebook https://www.facebook.com/libreriamo, cliccare sull’apposita icona “L’intimo delle donne”, inserire il proprio racconto nell’apposito form http://www.libreriamo.it/a/6367/proponi-il-tuo-racconto-per-l%27intimo-delle-donne.aspx e attendere aprile 2014, quando saranno comunicati quali saranno i racconti, selezionati da un’apposita giuria, che faranno parte dell’open e-book. Come indicazione di massima, la lunghezza dei racconti non deve superare le 20mila batture, corrispondenti a circa 10 cartelle di word. A selezionare i racconti sara’ la stessa redazione di Libreriamo, coadiuvata da alcuni autorevoli critici e scrittori italiani.

“L’intimo delle donne” prende spunto da alcune tendenze forti che si stanno affermando grazie alla rete: ovvero il “crowdsourcing” (da crowd, “folla”, e outsourcing, “esternalizzazione di una parte delle proprie attivita’”), termine usato spesso da aziende, giornalisti e altre categorie per riferirsi alla tendenza a sfruttare la collaborazione di massa, resa possibile dalle nuove tecnologie del Web 2.0, per raggiungere determinati obiettivi. Da oggi, quindi, tutte quelle donne vittime soprusi, fisici o morali, possono raccontare il proprio disagio e dare voce alla propria esperienza quotidiana, fatta di emozioni, segreti, paure, ma anche sogni, speranze, e diventare esse stesse i protagoniste di un libro in formato digitale (e-book) che sara’ pubblicato e condiviso su Internet.
Per fornire qualche dato, per dare un senso alla campagna di Libreriamo, l’Organizzazione Mondiale della Sanita’ con la London school of hygiene&tropical medicine e con il South African medical research council, ha portato avanti una ricerca, i cui risultati sono stati pubblicati sul giornale inglese “The lancet”. Il 13% degli omicidi nel mondo, pari a 1 su 7 e’ commesso tra le mura di casa, da parte del partner della vittima. Il partner e’ responsabile di una quota che va da un terzo alla meta’ di tutti i femminicidi. Il 42% di coloro che hanno subito violenze fisiche o sessuali da uomini con cui avevano avuto una relazione intima ha riportato danni alla salute.

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