Bonus ristrutturazione 2022: tutto quello che c’è da sapere

Bonus ristrutturazione 2022: tutto quello che c'è da sapereLa legge di Bilancio 2022 ha esteso fino al 2024 l’applicazione del “bonus ristrutturazione”, un incentivo per tutti i cittadini italiani che effettuano interventi di riqualificazione edilizia e manutenzione ordinaria e straordinaria.

Chi sta progettando la ristrutturazione della propria abitazione ha la possibilità di accedere al bonus e godere del rimborso IRPEF del 50% per le spese sostenute, scegliendo tra cessione del credito e sconto in fattura. Tra i riferimenti nel settore casa presso i quali è possibile usufruire di questa agevolazione c’è Leroy Merlin. Occorre però sempre approfondire quali siano i lavori e le spese detraibili con bonus ristrutturazione 2022 e a chi l’incentivo spetti. 

Che cos’è il bonus ristrutturazione 2022 e a chi spetta

Introdotto per la prima volta nel 1986 con l’articolo 16-bis del DPR, il bonus ristrutturazione è un’agevolazione fiscale che è stata potenziata con il Decreto Legge n. 63 del 2013. Nel 2020, grazie al Decreto Rilancio, è stata introdotta la possibilità di accedere alla detrazione tramite sconto in fattura o cessione del credito. Il rimborso IRPEF è stato innalzato al 50% con la Manovra Finanziaria nel 2021 e, più recentemente, il bonus è stato esteso fino al 31 dicembre 2024, sempre alle stesse condizioni. Dall’1° gennaio 2022, i contribuenti hanno la possibilità di detrarre al 50% le spese sostenute per gli interventi di riqualificazione edilizia e manutenzione ordinaria e straordinaria per un importo massimo di 96.000€.

Hanno accesso al bonus ristrutturazione 2022 tutti i contribuenti che pagano le imposte sul reddito, residenti in Italia e non. Possono beneficiare della detrazione fiscale i proprietari, i titolari dei diritti reali sugli immobili, gli inquilini, i comodatari, i soci di cooperative e società semplici e gli imprenditori individuali (per immobili non strumentali o merce). A patto che ne sostengano le spese e siano intestatari di bonifici e fatture, hanno accesso alla detrazione anche familiari conviventi, componenti dell’unione civile, coniugi separati assegnatari dell’immobile intestato all’altro coniuge e conviventi more uxorio.

Quali sono i lavori e le spese detraibili?

Gli interventi eseguiti sulle unità immobiliari residenziali e sugli edifici residenziali per i quali è possibile beneficiare del rimborso IRPEF del 50% previsto dal bonus ristrutturazione 2022 sono:

  • interventi di manutenzione straordinaria, restauro, risanamento e ristrutturazione edilizia eseguiti su singole unità immobiliari appartenenti a qualsiasi categoria catastale;
  • lavori di manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro, risanamento e ristrutturazione edilizia eseguiti sulle parti comuni dei condomini;
  • lavori per la realizzazione di autorimesse e posti auto pertinenziali;
  • lavori finalizzati all’eliminazione delle barriere architettoniche, riguardanti ascensori e montacarichi;
  • lavori per la realizzazione di strumenti pensati per favorire la mobilità all’interno e all’esterno delle abitazioni per le persone portatrici di handicap;
  • lavori per la bonifica dell’amianto e interventi per evitare gli infortuni domestici;
  • lavori effettuati per la prevenzione di fatti illeciti da parte di terzi;
  • lavori finalizzati alla cablatura degli edifici;
  • interventi per la sostituzione del gruppo elettrogeno di emergenza.

Le spese necessarie per l’esecuzione dei lavori sono detraibili, insieme alle spese per la progettazione e alle spese per le prestazioni professionali connesse. Sono incluse anche le spese per la messa in regola degli edifici, le spese per l’acquisto dei materiali, il compenso per la relazione di conformità dei lavori, le spese per le perizie e i sopralluoghi, l’imposta sul valore aggiunto, l’imposta di bollo e gli oneri di urbanizzazione. A fini esemplificativi, alcuni dei lavori per cui è riconosciuto il bonus ristrutturazione 2022:

  • sostituzione di infissi esterni, serramenti o persiane;
  • installazione di ascensori e scale di sicurezza;
  • rifacimento di scale e rampe;
  • interventi finalizzati al risparmio energetico;
  • realizzazione di scale interne;
  • recinzione dell’area privata.

Le spese sostenute per interventi che, singolarmente, non sono agevolabili, se correlate ad interventi che appartengono a categorie diverse e per i quali è prevista la detrazione d’imposta, possono essere detratte.

Come richiedere il bonus ristrutturazione 2022

Per richiedere l’accesso al bonus ristrutturazione 2022 è necessario essere in possesso dei seguenti documenti:

  • visura catastale;
  • domanda di accatastamento;
  • delibera condominiale per l’esecuzione dei lavori;
  • ricevute di pagamento IMU;
  • tabella di ripartizione delle spese;
  • concessioni e autorizzazione allo svolgimento dei lavori;
  • comunicazione ENEA per gli interventi che riguardano il risparmio energetico.

È importante ricordare, inoltre, che per usufruire dell’agevolazione è necessario effettuare tutti i pagamenti tramite bonifico parlante: al suo interno bisogna indicare la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario, la partita IVA del beneficiario del pagamento. Se gli interventi vengono eseguiti su parti comuni di un condominio, bisogna indicare anche il codice fiscale dell’amministratore dello stesso.

Sconto in fattura e cessione del credito

Chi ha sostenuto spese per interventi di ristrutturazione edilizia coperte dal bonus ristrutturazione 2022 ha la possibilità di beneficiare della detrazione non solo tramite utilizzo diretto, ma anche tramite lo sconto in fattura e la cessione del credito. Lo sconto in fattura è un vero e proprio sconto concesso dalle ditte e dai fornitori che effettuano gli interventi di ristrutturazione, fino ad un importo che non può superare il costo stesso dei lavori. Ditte e fornitori recuperano questo sconto successivamente, sotto forma di credito d’imposta.

In alternativa, è possibile scegliere di trasformare la detrazione del bonus ristrutturazione in credito d’imposta e crederlo ad altri soggetti (compresi istituti di credito e intermediari finanziari) che, a loro volta, potranno utilizzarlo per compensare le imposte dovute. In questo caso, si cede l’importo esatto della detrazione originaria.

Chi intende esercitare l’opzione per lo sconto in fattura o la cessione del credito deve trasmettere apposito modulo telematico all’Agenzia delle Entrate, tramite procedura web. La comunicazione deve essere inoltrata entro e non oltre il 16 marzo dell’anno successivo a quello in cui sono state sostenute le spese che hanno diritto alla detrazione (entro il 16 febbraio per i lavori che non necessitano di visto di conformità).

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