La mammografia, cosa permette di individuare e quando sottoporsi a questo esame


La mammografia è l’esame che viene eseguito nella donna normalmente dai 40 anni in poi. Si avvale di una speciale apparecchiatura,  il mammografo, che emette una bassa quantità di raggi x, per la precisione radiazioni gamma. Queste vengono indirizzate prima verso una mammella, quindi sull’altra. Le radiazioni attraversano i tessuti mammari, che vengono “impressionati” come immagini su una pellicola radiografica o su una piastra sensibile digitale. Quando incontrano un ostacolo soprattutto se si tratta di un tessuto o di una formazione densa, i raggi disegnano sulla pellicola o sulla piastra sensibile un’immagine di colore chiare, segno che in quel punto le radiazioni sono state bloccate, mentre il tessuto adiposo che comunque è parte integrante sana del seno appare in colore scura.

La mammografia permette di individuare qualsiasi tipo di neoformazione all’interno del seno. Possono essere messi in rilievo i tumori benigni come i fibroadenomi, le cisti e le micro calcificazioni di minime dimensioni, lesioni tumorali negli stadi iniziali, non sempre visibili con’ecografia. La mammografia deve essere eseguita a partire dai 40 anni ogni due anni se non ci sono fattori di rischio, o i test diagnostici pregressi hanno rilevato delle formazioni da tenere sotto controllo, è consigliabile ripeterla una volta all’anno.

Il maggiore vantaggio della mammografia, come è stato accennato, è che permette di scoprire anche le formazioni di piccole dimensioni e in particolare le micro calcificazioni che possono essere un segnale di allarme. Resta però una tecnica di indagine poco specifica: non sempre cioè riesce a stabilire la natura di una formazione che può essere invece meglio evidenziata e distinta dall’ecografia. Quindi nel caso di eventuali lesioni evidente dalla mammografia è utile ricorrere in un seconda momento all’ecografia a supporto di una diagnosi corretta.

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