Sofia, anche il tribunale di Livorno, come le Iene, dice sì alla cura con cellule staminali


Vi abbiamo già parlato di un tema che Le Iene Show sta affrontando da diverse settimane. Si tratta delle cure compassionevoli offerte dal metodo Stamina del Professor Vannoni. Queste cure hanno cambiato, seppur non definitivamente, la vita di tante famiglie che convivono ogni giorno con una malattia gravissima neurodegenerativa che porta all’atrofia muscolare: SMA. Per alcuni bambini che avevano iniziato questa terapia, alcuni giudici l’hanno sospesa. Sofia, la bambina che da qualche domenica vediamo a Le Iene è una di queste.

La mamma di Sofia oggi però è raggiante: ‘‘Il giudice di Livorno Francesca Sbrana ha accolto il nostro ricorso d’urgenza con un provvedimento che garantisce a Sofia il completamento della cura agli Spedali di Brescia con protocollo Stamina”, ha detto entusiasta Caterina Ceccuti.

Il ricorso era stato presentato ieri al tribunale di Livorno, città dove risiedono i genitori, e la richiesta era che si procedesse in tempi brevi per consentire alla piccola di terminare il ciclo di cinque iniezioni con il metodo Stamina foundation.

Il Papà della piccola commenta questa giornata: «Il giorno del Papà e del Papa è anche un giorno molto importante per Sofia. Per fortuna, questa volta, anche la legge ci ha concesso una chance, infatti appena un’ora fa abbiamo appreso dall’avvocato che il giudice si è espresso favorevolmente, approvando tutte le istanze di Sofia presentate nel ricorso depositato appena ieri».

Nella Fanpage  “Ministro Balduzzi aiuti la piccola Sofià” si legge: «Dopo la doccia fredda di questi giorni da parte del ministero della Salute sull‘imminente emanazione di un decreto restrittivo per le cure compassionevoli – racconta papà Guido – il nostro nuovo avvocato, Giuseppe Conte, ha accelerato i tempi per mettere a riparo almeno la possibilità di riprovare un nuovo ricorso all’art. ‘ex 700’, dopo la ripetuta porta in faccia del Tribunale del lavoro di Firenze che ha negato a Sofia le cure con il protocollo Stamina, già avviate a Brescia. Questa volta abbiamo agito in extremis bussando alla porta del Tribunale del Lavoro di Livorno, nostra provincia d’adozione, dopo aver vissuto a Castiglioncello stabilmente nell’ultimo anno e mezzo dalla diagnosi di Sofia del 26 luglio 2011. Non potevamo permetterci di perdere ancora, per cui abbiamo condotto su tutti i fronti possibili la battaglia che ben conoscete».

«Grazie a questa prima ordinanza – specifica – Caterina», la mamma di Sofia, «potrà tornare a Brescia e, finalmente, procedere con il carotaggio. Il 2 aprile, data in cui è fissato l’incontro fra le parti (Spedali Civili – Sofia), avremo invece la sentenza definitiva». Guido afferma «i tempi si erano fatti improvvisamente strettissimi dato il precipitare degli ultimi sviluppi romani, e non avendo mai avuto certezze su alcunchè, ci siamo mossi per non perdere la possibilità di garantire a Sofia la cura e la necessaria continuità terapeutica senza la quale tutto si vanifica».

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