Storie di donne, su Canale 5 Eleonora Giorgi e Maria Canins


Mercoledì 3 agosto 2011, quinto appuntamento con “Storie di donne”, il programma della seconda serata estiva di Canale 5, che dà voce all’universo femminile attraverso racconti esclusivi ed emblematici di donne famose e donne comuni. Per la prima volta sole davanti alla telecamera, le donne protagoniste si raccontano senza filtri, in modo inedito e intimo, rivivendo i loro momenti felici e quelli bui, svelando debolezze e genialità, speranze e sogni. Tra le protagoniste di questa nuova puntata, l’ex attrice e produttrice Eleonora Giorgi che ricorda i suoi esordi nel mondo del cinema, i momenti belli e quelli brutti di una vita che, come racconta ”è stata piena di grossi eventi, segnati dal fato, inattesi.
Sono grata di esser al posto sbagliato perché pensavo mi sarei dedicata a un lavoro in campo artistico ma non a fare l’attrice, e di avere una famiglia, per me ideale primario. Oggi la mia sfida è di tentare di somigliarmi di più  e di svezzare il mio secondo figlio. Dopo sarò veramente libera.” Dal mancato esame di ammissione all’Istituto centrale di restauro al set cinematografico, dal primo fidanzatino a 13 anni al secondo bacio dato su un set solo cinque anni dopo, Eleonora  ricorda quanto avesse sofferto per l’immagine che era nata dopo i suoi primi film, tanto da farle “usare una certa veemenza giovanile come forma di ribellione, che non è nella mia natura perché sono una persona che non solo aspira alla grazia come donna ma anche a una forma di riservatezza. Si è trattato – continua la Giorgi – di una reazione, mi ribellavo a essere incorniciata dietro l’immagine di una ragazza scaltra, che facendo magari scambio di commercio sessuale può ottenere cose materiali. Era così lontano da me e invece sono riuscita a dare quell’immagine. Ora ho nostalgia di quello che sarei dovuta essere.”
E ancora, il racconto di un dramma che ha cambiato la vita di Paola Pellinghelli, la mamma del piccolo Tommaso Onofri, che parte proprio parlando di suo figlio, suo primo pensiero la mattina e ultimo la sera, un bambino che oggi “avrebbe fatto la prima elementare ma se parlo di lui vado in crisi! In questi cinque anni ho un po’ perso di vista cosa vuol dire essere donna, forse vuol dire essere guerriera e coraggiosa”. Paola, la cui vita è stata segnata anche dal dramma del marito che dal 2008 vive in stato di coma vegetativo, non si arrende perché “ho ancora un figlio che ha diritto a vivere una vita normale, anche se ci sono dei giorni che vedo tanto nero ma poi prevale la mia voglia di vivere, mi rimbocco le maniche e cerco di trasformare il nero in grigio. Anche perchè Tommaso è sempre con me – racconta la donna visibilmente emozionata – si fa sentire facendomi trovare dei regali, dei cuori…o la sua spada, il suo giocattolo preferito che quando sto troppo male, comincia a suonare”.
E infine, Maria Canins,  campionessa mondiale di bicicletta, la cui carriera sulle due ruote inizia solo in un secondo momento perché “non ebbi mai una bicicletta mia, fino a quando non  ricevetti come regalo di nozze un bella bici da corsa”. Maria, ex fondista con 140 vittorie nel suo palmares, decide a un certo punto di lasciare lo sci e di entrare nel mondo delle due ruote ed è stato come “chiudere una porta per aprine un’altra. Il fatto che non ero più giovane e fossi mamma è stato un lancio anche per tante donne a cui piaceva la bicicletta ma era titubanti, magari criticate per l’uso dei pantaloncini… ai miei tempi erano un po’ bigotti!”
“La mamma volante”, così era chiamata Maria, ricorda l’entusiasmo del Tour de France che “ mi ha permesso di vedere palmo a palmo la Francia” e oggi a 62 anni guarda a una nuova epoca, quella fatta di ingaggi favolosi e di bizze degli atleti mentre lei guadagnava “100.000 lire per una vittoria nazionale, o una bottiglia di vino o un paio di scarpe che non mi andavano ma faceva parte della corsa,  non si correva per i soldi anzi si divideva tutto; al tour si metteva insieme quello che si vinceva con le altre ragazze e tornai a casa con 2 milioni di lire. Oggi  per me conta godere di una buona salute – conclude Maria – essere contenti e felici e prendere tutto con grande fiducia in se stessi e con la benedizione del Signore, perché io sono credente.”
Il programma dà spazio anche alle eroine della vita di tutti i giorni, donne capaci di combattere e vincere giorno dopo giorno la sfida con la quotidianità. Storie ordinariamente straordinarie. Su Tgcom (http://www.tgcom.mediaset.it/) è disponibile una pagina web dove è possibile segnalare la “propria” storia di donna.
Il programma è realizzato dalla redazione di NewsMediaset diretta da Mario Giordano. E’ ideato da Mario Giordano e Alberto D’Amico. Il produttore esecutivo è Laura Legnani. La regia è di Mario Bruschini.

Mercoledì 3 agosto 2011, quinto appuntamento con “Storie di donne”, il programma della seconda serata estiva di Canale 5, che dà voce all’universo femminile attraverso racconti esclusivi ed emblematici di donne famose e donne comuni.
Per la prima volta sole davanti alla telecamera, le donne protagoniste si raccontano senza filtri, in modo inedito e intimo, rivivendo i loro momenti felici e quelli bui, svelando debolezze e genialità, speranze e sogni.
Tra le protagoniste di questa nuova puntata, l’ex attrice e produttrice Eleonora Giorgi  che ricorda i suoi esordi nel mondo del cinema, i momenti belli e quelli brutti di una vita che, come racconta ”è stata piena di grossi eventi, segnati dal fato, inattesi. Sono grata di esser al posto sbagliato perché pensavo mi sarei dedicata a un lavoro in campo artistico ma non a fare l’attrice, e di avere una famiglia, per me ideale primario. Oggi la mia sfida è di tentare di somigliarmi di più  e di svezzare il mio secondo figlio. Dopo sarò veramente libera.” Dal mancato esame di ammissione all’Istituto centrale di restauro al set cinematografico, dal primo fidanzatino a 13 anni al secondo bacio dato su un set solo cinque anni dopo, Eleonora  ricorda quanto avesse sofferto per l’immagine che era nata dopo i suoi primi film, tanto da farle “usare una certa veemenza giovanile come forma di ribellione, che non è nella mia natura perché sono una persona che non solo aspira alla grazia come donna ma anche a una forma di riservatezza. Si è trattato – continua la Giorgi – di una reazione, mi ribellavo a essere incorniciata dietro l’immagine di una ragazza scaltra, che facendo magari scambio di commercio sessuale può ottenere cose materiali. Era così lontano da me e invece sono riuscita a dare quell’immagine. Ora ho nostalgia di quello che sarei dovuta essere.”.

E ancora, il racconto di un dramma che ha cambiato la vita di Paola Pellinghelli, la mamma del piccolo Tommaso Onofri, che parte proprio parlando di suo figlio, suo primo pensiero la mattina e ultimo la sera, un bambino che oggi “avrebbe fatto la prima elementare ma se parlo di lui vado in crisi! In questi cinque anni ho un po’ perso di vista cosa vuol dire essere donna, forse vuol dire essere guerriera e coraggiosa”. Paola, la cui vita è stata segnata anche dal dramma del marito che dal 2008 vive in stato di coma vegetativo, non si arrende perché “ho ancora un figlio che ha diritto a vivere una vita normale, anche se ci sono dei giorni che vedo tanto nero ma poi prevale la mia voglia di vivere, mi rimbocco le maniche e cerco di trasformare il nero in grigio. Anche perchè Tommaso è sempre con me – racconta la donna visibilmente emozionata – si fa sentire facendomi trovare dei regali, dei cuori…o la sua spada, il suo giocattolo preferito che quando sto troppo male, comincia a suonare”.
E infine, Maria Canins,  campionessa mondiale di bicicletta, la cui carriera sulle due ruote inizia solo in un secondo momento perché “non ebbi mai una bicicletta mia, fino a quando non  ricevetti come regalo di nozze un bella bici da corsa”. Maria, ex fondista con 140 vittorie nel suo palmares, decide a un certo punto di lasciare lo sci e di entrare nel mondo delle due ruote ed è stato come “chiudere una porta per aprine un’altra. Il fatto che non ero più giovane e fossi mamma è stato un lancio anche per tante donne a cui piaceva la bicicletta ma era titubanti, magari criticate per l’uso dei pantaloncini… ai miei tempi erano un po’ bigotti!”
“La mamma volante”, così era chiamata Maria, ricorda l’entusiasmo del Tour de France che “ mi ha permesso di vedere palmo a palmo la Francia” e oggi a 62 anni guarda a una nuova epoca, quella fatta di ingaggi favolosi e di bizze degli atleti mentre lei guadagnava “100.000 lire per una vittoria nazionale, o una bottiglia di vino o un paio di scarpe che non mi andavano ma faceva parte della corsa,  non si correva per i soldi anzi si divideva tutto; al tour si metteva insieme quello che si vinceva con le altre ragazze e tornai a casa con 2 milioni di lire. Oggi  per me conta godere di una buona salute – conclude Maria – essere contenti e felici e prendere tutto con grande fiducia in se stessi e con la benedizione del Signore, perché io sono credente.”

Il programma dà spazio anche alle eroine della vita di tutti i giorni, donne capaci di combattere e vincere giorno dopo giorno la sfida con la quotidianità. Storie ordinariamente straordinarie. Su Tgcom (http://www.tgcom.mediaset.it/) è disponibile una pagina web dove è possibile segnalare la “propria” storia di donna.

Il programma è realizzato dalla redazione di NewsMediaset diretta da Mario Giordano. E’ ideato da Mario Giordano e Alberto D’Amico. Il produttore esecutivo è Laura Legnani. La regia è di Mario Bruschini.

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