“Le mani dentro la città”: da venerdì 14 marzo la nuova fiction che racconta la storia italiana di oggi


Le mani dentro la città” è una serie televisiva che racconta la ‘ndrangheta nella Lombardia di oggi. Precisamente, come la ’ndrangheta prosperi a Trebbiate, una cittadina dell’hinterland milanese dal nome di fantasia ma purtroppo simile a molti comuni lombardi. Un comune dalle radici industriali antiche che si trova oggi in piena crisi economica, sull’orlo di una definitiva deindustrializzazione. Ed è proprio da qui che inizia la nostra storia, dalle vicende di una storica fabbrica di Trebbiate, che sta per essere chiusa e che gli operai hanno occupato. Una fabbrica dietro la quale si muovono gli interessi della ‘ndrangheta e dei suoi sodali: imprenditori, politici, dirigenti pubblici. 

La serie racconta come la ‘ndrangheta si sia infiltrata giorno dopo giorno in tutti i gangli vitali della società, e non solo nei traffici illegali che possiamo immaginare. Dall’impresa alla politica, dai mercati ortofrutticoli ai locali pubblici, tutto passa per le mani della ‘ndrangheta che, attraverso la sua capacità di muovere montagne di denaro, riesce a determinare la vita sociale ed economica di un’intera comunità, a trarre profitto dalla crisi economica, a corrompere la tradizionale etica del lavoro lombardo e a trasformare i rapporti sociali. E’ un cancro che si diffonde rapido e apparentemente invincibile.

La fiction è raccontata attraverso le vicende della famiglia Marruso, la famiglia a capo della Locale Lombardia. I Marruso si nascondono dietro un’impresa di ristorazione, legale e pulita; ma dietro la facciata gestiscono un traffico di cocaina. E proprio grazie ai soldi della droga i Marruso riescono a entrare e a corrompere tutto il sistema socio-economico, al punto che il loro problema non sembra più fare i soldi ma spenderli, trovare nuovi mercati dove infiltrarsi.

Affari su scala internazionale, dove la fabbrica da chiudere, i 200 operai da licenziare, sembrano essere poco più di un fastidio, un piccolo incidente di percorso. Ma la determinazione di quegli operai, decisi a difendere il diritto al loro lavoro, ad un lavoro onesto, si trasforma presto in un fastidio più grande, un sassolino nell’oliato ingranaggio della famiglia Marruso, che lentamente diventa un macigno. Ed è in questa lotta che gli operai trovano presto l’appoggio dei poliziotti del piccolo commissariato di Trebbiate.

Un commissariato diretto da una commissaria, Viola Mantovani, nata a Trebbiate e figlia di operai. Una donna dai sani principi, cresciuta nei valori della più nobile tradizione operaia, insomma una persona normale, non un eroe. Tra i colleghi c’è l’ispettore Benevento, un poliziotto coraggioso e fuori dagli schemi, che ha un conto aperto con la famiglia Marruso.

“Le mani dentro la città” è perciò una serie che usa il genere Crime per cercare di raccontare un pezzo di Lombardia oggi, mettendo a confronto universi valoriali diversi. Lo stile del racconto è realistico così come lo è l’alternarsi di vittorie e sconfitte, la fatica dei poliziotti, la tenacia dei criminali e la voglia dei cittadini e dei lavoratori di una fabbrica di vivere in una società migliore. Tra i protagonisti, Simona Cavallari (sul suo ruolo in una nuova fiction se ne era parlato proprio qui), Giuseppe Zeno, Giulio Beranek e Marco Rossetti.

L’appuntamento è per venerdì 14 marzo su Canale5!

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