Festival di Sanremo, vince l’amore nei testi dei Big


Le canzoni dei nostri artisti italiani spesso si ispirano all’amore e anche per quest’anno a Sanremo i Big riportano questo sentimento nei loro testi che hanno anticipato come da tradizione su Tv Sorrisi e Canzoni.  L’amore viene declinato in tutte le sue forme possibili e la sua interpretazione varia a seconda della canzone.

C’é l’inevitabile esplosione passionale di Respirare di Gigi D’Alessio e Loredana Berté con la strofa “Bugiardi come la luna noi siamo ancora qua, sono maledetta questo si lo so, forse per vendetta o forse no siamo solo e temporale sarò vento che il tuo fuoco accenderà” e la disillusione di Dolcenera ambientata nel monolocale di Ci vediamo a casa dove c’é “una specia di libertà che non sa volare volare volare” ma “come sarebbe bello potersi dire che noi ci amiamo tanto ma tanto da morire” e le frasi che sembrano uscire dal passato di Sei tu dei Matia Bazar, tipo “caldi brividi, fredde lame oramai sei tu sei tu sei tu che mi hai rubato il cuore” e la disillusione di Sono solo parole di Noemi che il momento in cui tra due che si amano “un equilibrio svanisce ogni volta che ci parliamo” e la scoperta che “l’orgoglio in amore un limite che sazia per un istante e poi torna la fame” di Per sempre di Nina Zilli.

Samuele Bersani, riflette sul nostro Paese, usa Un pallone per descrivere un “contesto vigliacco che non si muove più”, dove ci vuole “molto coraggio a rotolare giù a ricercare la felicità in un miraggio che presto svanirà”. Emma Marrone in Non è l’inferno, dice: “Ho dato la vita e il sangue per il mio paese e mi ritrovo a non tirare a fine mese, ho giurato fede mentre diventavo padre, due guerre senza garanzie di ritornare, solo medaglie per l’onore” è il ritratto a tinte fosche di un reduce. Eugenio Finardi affronta addirittura l’idea di fede in E tu lo chiami Dio: “io non do mai nomi a cose più grandi di me, perché io non sono come te ma conosco l’amore, io che ho visto come te dritto in faccia il dolore e tu lo chiami Dio”.

Francesco Renga in La tua bellezza si ispira alla bellezza femminile: “una bellezza furiosa e nobile” e anche “furiosa e fragile” che “somiglia alla parte migliore di me”, Chiara Civello in Al posto del mondo vola sulle ali dell’immaginazione con “baci per crescere un po’” e “baci per cantare un po’” più alto di un cielo da cui è “impossibile cadere giù”.

Marlene Kuntz accenna la lettera di un padre a suo figlio: “se sai bene ciò che fai la felicità sarà sempre raggiungibile se non sai quello che vuoi l’infelicità sarà spesso incomprensibile, se davvero sai che sei la felicità sarà dentro di te”. Grande mistero, il brano scritto da Davide Va De Sfroos per Irene Fornaciari, è una riflessione sull’inafferrabilità del senso della vita: “io ne ho cavalcato di strade proibite, e sotto il rasoio dei giorni di cose ne ho perse ma monete di sole io ne ho messe in tasca e palle di ghiaccio colpite di testa, ma questo boato che ho sotto il respiro rimane il mio grande grande mistero eh yeh”.

Amore per la donna, amore per il Paese, amore per se stesso, amore per Dio…tutti interpretati nelle nuove canzoni dei Big di Sanremo. Noi di Leichic seguiremo da vicino il debutto sul palco dell’Ariston di ognuno di loro, commentandoli anche dal punto di vista dello stile.

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