Ricordo come fosse ieri il mio album delle figurine dei Take That. Impazzivo per loro. Ero una ragazzina innamorata di quel gruppo fantastico e non nascondo che il mio preferito era lui…lo stupendo Robbie Williams. Poi mi hanno annunciato la data italiana del loro tour e subito ho comprato i biglietti. Averli davanti a me ieri sera è stato come fare un salto nel passato e vivere quelle emozioni che caratterizzavano quegli anni. Il concerto a San Siro di ieri sera è stato un vero e proprio successo, quasi 80mila spettatori. Un palco monumentale e un robot che entra sulle note di Love, Love, è alto venti metri e balla allargando le braccia come se volesse abbracciare tutti.
L’intero stadio va letteralmente fuori di testa a vedere questa scena e, quando vede Robbie Williams buttarsi giù appeso a due cavi, già non ha più voce. Il cantante solista si è esibito in un mini-concerto di suoi brani prima di lanciarsi nei pezzi con i Take That.
Gary Barlow, Mark Owen, Jason Orange e Howie Donald, che non ohanno ottenuto il successo dopo l’abbandono di Robbie Williams, ora tornano alla ribalta con la band al completo.
Il pubblico impazziva davanti a questo spettacolo…abbiamo cantato tutto il tempo soprattutto quei successi storici che un po’ tutti ricordano :“Pray”, “Never forget” e “Back for good”.
Tra le canzoni di Robbie Williams, invece, le più gradite sono state “Angels”, “Come Undone” e l’immancabile “Feel”.
E’ Robbie la stella ma, con grande esperienza, sa bene che il pubblico è lì soprattutto per i Take That.
Foto| Facebook
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