Marco Bocci di Squadra Antimafia con i tacchi contro la violenza sulle donne


In occasione della festa della donna l‘attore Marco Bocci (visita la sua fanpage), il portiere Gigi Buffon e l’imprenditore Matteo Marzotto hanno voluto lanciare un messaggio contro la violenza sulle donne. Basta con i classici streaptease, i tre hanno voluto colpire con un paio di tacchi a spillo. L’iniziativa si chiama “Camminare fianco a fianco”, nata per sensibilizzare l’opinione pubblica contro la violenza sulle donne. Madrina d’eccezione nelle vesti di insolita intervistatrice è la bellissima Michelle Hunziker, scelta dal settimanale Chi appositamente poiché volto noto dell’associazione Doppia Difesa, messa in piedi insieme all’avvocato Giulia Bongiorno per tutelare i diritti delle donne.

Marco Bocci  insiste sull’aspetto legislativo vigente: “Visto che io do per scontata l’educazione, il rispetto del prossimo, il rispetto dei sentimenti, delle diverse culture, l’educazione per me è alla base di tutto questo. Ed è un progetto a lungo termine. Poi, per contrastare in maniera effettiva e da subito questo problema, io sarei molto rigido dal punto di vista delle pene e delle punizioni con chiunque compia un atto di non rispetto verso qualcun altro, specie se più debole: per questo non esiste perdono“.

Gigi Buffon, probabilmente in attesa di una bimba da Alena Seredova: “Se dovesse arrivare una figlia, vivrà la propria vita facendo tutte le esperienze che riterrà opportune per crescere, nella consapevolezza di avere due genitori come me e Alena sempre presenti e disponibili per qualsiasi necessità e per un consiglio“. Partecipa a questa iniziativa perché: “Indosso i tacchi a spillo come forma di provocazione e sensibilizzazione su un tema, come la violenza sulle donne, troppo spesso dimenticato“.

L’imprenditore del mondo fashion Matteo Marzotto, accentua il valore della necessità di avere un sistema legislativo più duro e inflessibile: “In Italia sarei molto determinato a inasprire le pene e a renderle immediate, quello sulla donna è uno dei crimini più odiosi, perché è un crimine di forza, di forza contro debolezza, allora ci vuole certezza della pena e una determinazione nell’applicarla quasi spietata“.

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