Invasioni Barbariche, Giusy Versace: ho scoperto quanto è bello correre quando ho perso le gambe


Nella sesta puntata de Le Invasioni Barbariche, Daria Bignardi, ha presentato  Giusy Versace, nipote del celebre stilista,  che racconta del terribile incidente che le ha fatto perdere le gambe dal ginocchio in giù e del suo percorso di rinascita grazie al quale si ritrova ad essere, oggi, campionessa paralimpica di corsa.

Giusy racconta che la sera prima dell’incidente aveva addirittura avuto un sogno premonitore sulla disgrazia che le sarebbe successa e che una serie di inconvenienti le ritardavano la partenza. Giusy quel giorno aveva deciso di rinunciare ad una settimana di ferie per andare da un cliente della casa di moda per cui lavorava.

La conduttrice manda un rvm dove gli amici e i familiari di Giusy la definiscono “Una macchina indistruttibile, non si ferma mai”. Giusy ricorda tutto dell’incidente anche perché quel giorno non ha mai perso conoscenza. “Anche se non ho realizzato subito, sentivo solo un forte bruciore. In realtà pensavo che la macchina sarebbe esplosa e che sarei morta disintegrata senza che nessuno potesse più riconoscermi”. “Non so come ho fatto a non svenire dopo aver visto le mie gambe tranciate all’interno della macchina. Sapevo solo che era importante mantenere il controllo. Mi sono trascinata fuori dalla macchina prendendo a pugni lo sportello del passeggero, visto che l’altro era bloccato. Sono uscita dalla macchina e poco dopo sono arrivati i soccorsi che mi hanno portato all’ospedale in soli sette minuti”.

Giusy afferma di sentire ancora le sue gambe : “Sento crampi e formicolii come se le avessi ancora. Ogni tanto sento anche dei dolori molto forti pur sapendo di non aver più le gambe”. “In ospedale ero talmente circondata dall’amore della mia famiglia ma anche del personale che non riuscivo a deprimermi, non ne avevo il tempo. Il medico che mi ha operato un giorno mi ha “costretta” a lavarmi le cicatrici perché dovevo imparare a familiarizzare col mio nuovo corpo. Gliene sono ancora grata”.

Poi, una bellissima frase: “Ho scoperto quanto è bello correre quando ho perso le gambe”.

Dopo l’incidente Giusy dice di aver riscoperto il rapporto con tutta la sua famiglia, soprattutto con la madre. Lei le è stata vicina nei momenti più difficili da quando ha riaperto l’armadio per scoprire che la maggior parte dei suoi vestiti e tutte le sue scarpe non avrebbe più potuto metterle in poi. “Quando sono andata a farmi mettere le protesi, avevo deciso che una volta uscita di lì, dopo la riabilitazione, la gente non si sarebbe accorta che avessi delle gambe finte. Mi dicono che ce l’ho fatta”. Alla fine Giusy ha trovato anche l’amore: “Se oggi corro, è merito suo”.

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