Antonio Banderas torna a recitare per Pedro Almodovar ne La pelle che abito


Antonio Banderas
torna a recitare per Pedro Almodóvar nel suo ultimo film  “La pelle che abito”. Oggi la pellicola uscirà in trecento sale e Banderas interpreta un personaggio polivalente, un mix di anime e di ruoli che lo vedono nei panni di un padre come di un figlio, di un vedovo come di un amante, di un giustiziere come di un medico, di uno psicopatico come di un “artista creatore”.

Del regista Banderas dice: “amo smodatamente Pedro Almodóvar, un regista tanto migliore quanto più riesce a dare sfogo, a briglia sciolta, alla sua creatività: di lui apprezzo il suo coraggio ad osare, esagerare, senza mai timori, sempre con il piede fisso sull’acceleratore, pronto a osare salti nel vuoto senza rete. Questo film ne è chiara dimostrazione: non saprei definirne il genere, Almodovar stesso è un genere, così come lo era Fellini”.

Si tratta del diciannovesimo film del regista madrileno d’adozione, e del sesto insieme per lui e Banderas, che proprio con Almodovar debuttò nel 1982 con Labirinto di passioni e dopo molti anni si ritrovano con la complicità di sempre.
Il regista rispetto a questo incontro dice: “No, in effetti all’inizio abbiamo dovuto trovarci di nuovo. Abbiamo dovuto passare del tempo insieme. Ed è per questo, credo, che in modo molto intelligente ci abbia proposto di fare delle prove un mese e mezzo prima delle riprese. Ed è stato molto difficile. Non solo il ritrovarci, perché quando l’abbiamo fatto abbiamo dovuto capire cosa volevamo fare col personaggio che avevamo di fronte. E’ stato un momento di scelte, quel momento particolare a Madrid, prima di andare a Toledo dove abbiamo girato il film, e quando abbiamo deciso cosa volevamo fare l’abbiamo fatto, ed è stato bello, a volte il confronto è stato anche forte, ma sempre in  modo creativo, niente che potesse mettere in pericolo la nostra amicizia, ma abbiamo davvero lavorato sodo.”

Il film affronta tra i suoi molti temi anche quello, molto attuale e molto importante, dell’identità e del genere. I suoi personaggi ci dicono che “siamo nati così”, gay, etero, maschi, femmine, e che l’identità non si può cambiare come si cambia un vestito. Anche il regista pensa che il film  giri intorno a questo concetto e infatti afferma: “Sono d’accordissimo. Credo che sia uno dei messaggi principali del film. Non si trasforma una persona. Fisicamente puoi fare un essere umano completamente diverso, partendo dagli aspetti superficiali, ma non puoi cambiare la sua anima”.
Accanto a Banderas troviamo Elena Anaya, bellissima e intelligente attrice, che molti ancora ricorderanno come protagonista di Lucia e il sesso, e che con Almodovar aveva già lavorato in un ruolo minore in Parla con lei, chiediamo se l’abbia più spaventata la nudità fisica o quella dell’anima del suo personaggio. ” Metterci a nudo è proprio quello che facciamo noi attori. Come attori in un certo senso diamo la nostra anima a un personaggio. E naturalmente, e per fortuna, la mia anima è più al sicuro e più forte, o anche se non è più forte, vivo di regola realtà migliori di quelle del mio personaggio”.

In sintesi non ci rimane che andare a vedere il film che dalla presentazione sembrerebbe molto intrigante.

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