Omicidio Meredith, Amanda Knox e Raffaele Sollecito di nuovo sotto processo. Le reazioni


Incredibile. La Cassazione ha annullato l’assoluzione per Amanda Knox e Raffaele Sollecito nel processo per l’uccisione della studentessa inglese Meredith Kercher. La corte suprema ha accolto dunque il ricorso del pg che ha chiesto l’annullamento della sentenza di secondo grado con cui erano stati assolti i due ex fidanzati «perché il fatto non sussiste». Il nuovo processo d’appello per l’omicidio di Meredith Kercher si celebrerà a Firenze.

La Corte di cassazione ha respinto invece il ricorso di Amanda contro la condanna a tre anni di reclusione per calunnia nei confronti di Patrick Lumumba, l’uomo da lei accusato del delitto. La condanna diventa così definitiva. La Knox ha già interamente scontato la pena.

Il nuovo processo che si celebrerà a Firenze – perché a Perugia c’è solo una sezione del collegio di secondo grado – sarà “su tutto”, ha spiegato il procuratore generale della Cassazione Luigi Riello: il ricorso della procura di Perugia è stato accolto totalmente, ha spiegato. Riello si è detto soddisfatto della sentenza perché la corte “ha accolto le nostre tesi”.

Le reazioni. «Sono delusa»: è quanto ha detto Amanda al suo legale Carlo Dalla Vedova, che l’ha informata della decisione della Cassazione di disporre un nuovo processo d’appello. Amanda, che è negli Stati Uniti, ha passato una notte insonne in attesa del verdetto della Suprema Corte. «Continuano a non credermi», aveva detto l’americana nella tarda serata di ieri al telefono con uno dei suoi legali. Questa mattina ha detto al suo legale Carlo Dalla Vedova di sentirsi “delusa”. Luciano Ghirga, l’altro difensore di Amanda, ha commentato così la sentenza: “siamo molto delusi, ma pronti a combattere”. L’avvocato Carlo Dalla Vedova, ha sottolineato ieri che il dibattimento di appello «ha solo portato alla luce la verità dopo l’errore compiuto la sera del 6 novembre (quella dell’arresto dei due fidanzati, ndr)». «Un errore sanato – ha ribadito il legale – dalla sentenza d’appello».

L’avvocato Dalla Vedova ha ricordato le «54 ore di interrogatorio subite da Amanda, voleva collaborare perché era amica di Meredith». Ha poi parlato del memoriale scritto da Amanda in questura sottolineando come lei dicesse di essere «confusa, non sicura di ciò che ho detto». Dalla Vedova ha parlato di un tentativo di riapertura del processo in Cassazione, «in una sorta di terzo grado di giudizio». «Confidiamo che la Cassazione recuperi la sentenza d’appello e gli dia sostanza» – ha concluso l’altro difensore della Knox, l’avvocato Luciano Ghirga.

Giulia Bongiorno, che difende Raffaele Sollecito, ha parlato di una “via crucis che deve continuare”.Chiederemo – ha annunciato – che si faccia al più presto questo processo d’appello”. “Le sentenze comunque – ha puntualizzato – vanno sempre rispettate, sia quando ti danno ragione che quando ti danno torto, per cui non mi sentirete sbraitare”. La pronuncia della Cassazione è giunta proprio il giorno del compleanno di Raffaele, oggi ventinovenne.  Per Raffaele, ha aggiunto l’avvocato Luca Maori, “è un triste compleanno, ma lui non deve essere demotivato, può andare avanti a testa alta. Noi continueremo a dimostrare la sua totale e assoluta estraneità ai fatti”.

Ha accolto in lacrime la notizia dell’annullamento del processo d’appello, la sorella di Meredity, Stephanie. «Sono felice...», ha detto al legale di famiglia, l’avvocato Francesco Maresca. Il legale ha spiegato alla sorella di Meredith la decisione della Cassazione. «Voleva capire che cosa accadrà adesso», ha detto l’avvocato Maresca che rappresenta la famiglia Kercher come parte civile. «Sono felice – ha aggiunto Stephanie – e voglio capire». Il gesto del pugno in segno di vittoria. Così l’avvocato Maresca ha accolto la sentenza di annullamento. «Questa decisione – ha poi detto Maresca – serve anche a ridare la definitiva e finale verità sull’omicidio di Meredith. C’erano più persone assieme a Guede. I giudici ci diranno chi». «Avevo fiducia», ha aggiunto l’avvocato: «La Cassazione è conosciuta per la sua preparazione in punto di diritto. Avevo fiducia perché erano tanti i vizi della sentenza d’appello. Questa è una vittoria processuale e morale».

«La sentenza della corte d’appello di Perugia» che ha assolto Sollecito e Knox «è un raro concentrato di violazioni di legge e di illogicità e credo che debba essere annullata», aveva sottolineato ieri il pg della Cassazione.

La sentenza di assoluzione a Perugia. La Corte d’assise d’appello di Perugia il 3 ottobre 2011 aveva assolto per non aver commesso il fatto i due imputati, i quali, in primo grado, avevano invece subito una pesante condanna, 26 anni per Amanda, 25 per Sollecito. Per l’omicidio di Meredith, avvenuto nella notte tra il primo e il 2 novembre 2007, è stato condannato in via definitiva l’ivoriano Rudy Guede a 16 anni di reclusione, dopo il giudizio con rito abbreviato.

«In questo processo il giudice di merito ha smarrito la bussola», ha sostenuto Riello nella sua requisitoria, riferendosi alla sentenza d’appello che ha assolto Sollecito e Knox. Secondo il pg il collegio di secondo grado ha «frantumato gli elementi indiziari», parlando di una loro «parcellizzazione». Riello ha poi parlato di una «buona dose di snobbismo» dei giudici d’appello «nel banalizzare» la sentenza di condanna in primo grado «riducendola a quattro motivi». Ha poi definito «punto fondamentale» la calunnia della Knox a Patrick Lumumba.

«Imputare tutto a questi pasticcioni della scientifica, che non sono brigadieri, con tutto il rispetto, che giocano a fare il piccolo chimico, ma un reparto altamente specializzato, è non congruo», ha detto ancora il pg, che ha comunque ricordato che gli stessi periti di appello hanno escluso che eventuali contaminazioni fossero avvenute in laboratorio. Riello ha aggiunto che gli accertamenti genetici sono stati svolti con le garanzie degli esami irripetibili, «del tutto assimilabili alle perizie».

Fonte |il messaggero

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