Un organo in grado di ricrearsi: la rigenerazione del fegato

Un organo in grado di ricrearsi: la rigenerazione del fegato

Il fegato è un organo fondamentale per il nostro metabolismo e per la salute del nostro corpo in generale, poiché è colui che fa da filtro a tutte le sostanze che assumiamo.

Inoltre, è colui che produce la bile, difende l’organismo ed elimina le sostanze tossiche. Data la sua fondamentale importanza, sarebbe davvero grave se questo venisse danneggiato irrimediabilmente: per fortuna, è difficile che accada.

Infatti, il fegato dispone di una caratteristica davvero curiosa: è in grado di rigenerarsi senza perdere le sue funzioni.

Oggi parleremo proprio di questo incredibile processo, chiamato rigenerazione del fegato.

Uno sguardo al regno animale

Nel regno animale troviamo varie specie in grado di far ricrescere parti del proprio corpo quando queste vengono danneggiate o a mancare: ne è un esempio la salamandra.
Il fenomeno può avvenire in numerosi modi, a volte tramite cellule staminali pluripotenti o specifiche di un tessuto, altre volte senza coinvolgere affatto le cellule staminali (è il caso del cuore nel pesce zebra).

Questo curioso e utilissimo processo interessa in parte anche l’essere umano: infatti, anche la nostra pelle e il nostro fegato sono in grado di rigenerarsi a seguito di un danno.

Come funziona la rigenerazione del fegato

La capacità di rigenerazione del fegato è davvero incredibile.

Se questo viene in parte asportato, anche fino a 2/3 (ad esempio per una patologia o una donazione), la mancanza provocherà alterazioni nell’equilibrio delle funzioni, dando inizio ad un processo di restauro che permetterà all’organo di tornare alle sue dimensioni e funzioni originali in pochissimo tempo.

Ma come funziona tutto questo? La rigenerazione del fegato è possibile grazie a diversi fattori, ma in particolare è da attribuire alle cellule quiescenti, ovvero quelle cellule che non possiedono ancora funzioni specifiche, ma che dispongono di elevate capacità di rigenerazione e trasformazione.

Per attivare il processo, queste cellule hanno bisogno di segnali provenienti dalle cellule extraepatiche e intraepatiche, tra cui:
Mitogeni primari o ausiliari, in grado di indurre proliferazione e duplicazione cellulare;
Leucociti, fondamentali per la rigenerazione epatica, linfociti, macrofagi, eosinofili;
Cellule endoteliali sinusoidali, responsabili della nuova vascolarizzazione e fonti di crescita;
MicroRNA, per la regolazione del ciclo cellulare;
Piastrine, grazie alla serotonina che induce mitosi epatica, ovvero riproduce cellule identiche alle originali;
Cellule epiteliali biliari, le principali fonti di sostanze in grado di attivare i macrofagi;
Cellule stellate epatiche, fondamentali per terminare la rigenerazione epatica.

Durante il processo di rigenerazione del fegato, anche il metabolismo di glucosio e lipidi subisce modifiche: ad esempio, cambia la pressione che porta sangue al fegato e prende vita la steatosi epatica transitoria, la quale si instaura nella prima fase di rigenerazione e serve alla cellula per produrre energia.
Infine, come accade anche dopo un intervento di epatectomia, la perdita di tessuto epatico stimola il flusso biliare, il quale attiva la regolazione degli acidi biliari, responsabili dell’incremento della rigenerazione epatica.

Tempi di rigenerazione del fegato

Nella mitologia greca esiste un mito che parla di questo incredibile processo: è il mito di Prometeo, il grande Titano condannato da Zeus perché aveva dato il fuoco agli esseri umani. Nel racconto, il suo fegato viene divorato ogni notte da un’aquila e ricresce il mattino seguente.

Nella realtà, i tempi di rigenerazione del fegato sono differenti: una notte non basta per la ricreazione completa e il ripristino di tutte le funzioni dell’organo, ma il processo resta comunque piuttosto rapido.
In tre giorni sarà effettuata la maggior parte del lavoro, mentre il recupero completo avviene in 5-7 giorni dalla lesione.

Le altre potenzialità del fegato

Nonostante questa sia di per sé una caratteristica già del tutto incredibile, le potenzialità del fegato non sono finite qua. È infatti dimostrato che, quando trapiantato in un ambiente differente rispetto a quello originario, il fegato è in grado di adattare le sue dimensioni.

Ad esempio, se il fegato di un babbuino viene trapiantato in un essere umano, l’organo cresce velocemente di dimensioni. Al contrario, se un fegato appartenente a un cane di taglia grande viene inserito in uno di taglia piccola, il fegato diminuisce di dimensioni.

A causa della crescente mancanza di donatori, la rigenerazione del fegato è costantemente al centro di studi e ricerche, poiché la speranza è quella di riuscire, prima o poi, a creare in laboratorio lo stesso processo.
La strada è ancora lunga, ma ci sono grandi speranze per il futuro.

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