Bellezza senza età: la chirurgia plastica dopo i 60 anni

Bellezza senza età: la chirurgia plastica dopo i 60 anniCon l’aumento dell’età media della popolazione mondiale, nel mondo occidentale e nei Paesi in via di sviluppo si assiste negli ultimi decenni anche a un deciso miglioramento della qualità della vita negli over 60.

Se solo 30 anni fa una persona della stessa età era considerata anziana e la fine della sua attività lavorativa coincideva con il tramonto della vita sociale e sentimentale, oggi non è più così: gran parte degli uomini e delle donne conserva una vitalità sorprendente, è ancora socialmente ricercata e spesso impegnata sia nella sfera lavorativa sia nelle attività sportive e ricreative.

E se qualcuno ritiene addirittura che i 60 siano i nuovi 40, certo è che questa altezza della vita non coincide più con quell’idea di declino fisico e mentale che i vecchi codici culturali ci avevano inculcato, ma semmai un tempo in cui raccogliere i frutti ciò che a fatica si è seminato, riscoprire potenzialità inespresse e riprendersi ciò che ci si è negati nella prima parte dell’esistenza.

In questo quadro, specie per le donne, cresce di pari passo il desiderio di sentirsi ancora fisicamente in forma ed esteticamente gradevoli per continuare a piacere e a piacersi a dispetto del tempo che passa e si assiste di conseguenza a un aumentato ricorso alla chirurgia estetica.

Se in buona salute, le pazienti non più giovanissime, si affidano al bisturi per rinfrescare il loro aspetto, ritrovare l’armonia delle proprie forme e ottenere un’immagine più corrispondente all’energia vitale non ancora sopita. Quanto ai rischi connessi con alcuni procedimenti chirurgici in pazienti di età avanzata, in genere gli specialisti sono concordi nel ritenere che l’età fisiologica sia in questo caso ben più importante di quella cronologica. Così come esistono persone di 30 anni non idonee a un intervento di chirurgia estetica a causa dei loro problemi di salute, ci sono pazienti di 70 anni in condizioni fisiche più che soddisfacenti per affrontare questo genere di operazioni.

Soprattutto quando si parla di interventi che coinvolgono il viso è fondamentale che il chirurgo abbia molta esperienza e nel caso di volti non più giovanissimi è importante da un lato avere ben chiaro qual è il risultato migliore che si può realisticamente ottenere e in secondo luogo e forse ancor più importante è il buon gusto e anche qui la bravura dello specialista a cui ci si affida, che si tratti di un lifting, di una rinoplastica o di un filler, può davvero fare tutta la differenza.

Ma quali sono le peculiarità degli interventi estetici over 60? Quali le aspettative da accogliere e le convinzioni da screditare? Esistono davvero interventi senza età? Abbiamo voluto approfondire i principali aspetti legati a questa tipologia di richieste con il contributo del Prof. Mario Dini, fra i più quotati chirurghi plastici in Italia, particolarmente ricercato per gli interventi di rinoplastica a Milano, così come a Firenze e a Roma, dove è presente con altre due sedi operative.

Professor Dini, può dirci quali sono gli interventi di chirurgia estetica più richiesti dopo i 60 anni?

“L’intervento sicuramente più richiesto sia da pazienti uomini che da pazienti donne è la blefaroplastica e, in seconda battuta, tutti quegli interventi di chirurgia estetica che hanno come obiettivo un ringiovanimento del volto, primo fra tutti il lifting. Altra operazione sempre molto richiesta dalle donne già dai 50 anni è il risollevamento del seno che con l’età è caduto o ha perso tono e che in quel frangente può anche essere aumentato di una taglia. In generale, si tratta comunque di un’esigenza di miglioramento del proprio aspetto che vede ancora le donne in maggioranza in rapporto dell’80% contro il 20% degli uomini”.

Ma quali invece le aspettative più comuni delle persone non più giovanissime che si rivolgono al chirurgo plastico?

“In genere sono due le categorie di persone che dopo i 60 anni si rivolgono al chirurgo plastico: quelli che sperano di risolvere molti dei loro problemi legati al decadimento e all’invecchiamento della pelle del viso ricorrendo alla medicina estetica e quindi essenzialmente alle punturine di botox e i pazienti che invece arrivano in studio già consapevoli e si orientano da subito verso la chirurgia estetica. Per quanto riguarda i primi è compito del chirurgo dissuaderli perché il rischio è di ottenere un risultato del tutto insoddisfacente, specie se se ci sono problematiche di una certa entità. In questo caso è bene guidarli verso un intervento chirurgico che, anche se è sicuramente più impegnativo, è senz’altro risolutivo”.

Lei quindi non è favorevole alla medicina estetica?

“Non ho detto questo: la medicina estetica ha fatto molti passi in avanti negli ultimi decenni, le tecniche, così come i prodotti, se sono di ultima generazione possono dare ottimi risultati. Importante, tuttavia, conoscere le diverse potenzialità e quindi avere le giuste aspettative, tenendo presente che la medicina estetica agisce essenzialmente su piccoli difetti e quindi in linea generale è indicata per persone più giovani. Superati i 50 anni, è dunque giusto dissuadere i pazienti che ravvisano importanti problematiche di rilassamento dell’epidermide e perdita di tono di far ricorso alla medicina estetica”.

In base alla sua pluriennale esperienza in materia d’interventi di rinoplastica a Milano, Firenze e Roma, cosa ci può dire in merito a questa tipologia di ritocco in età avanzata?

“Per il naso la richiesta c’è sempre ma non è così eccezionale, si parla del 10-15% del totale. In quella fascia d’età i pazienti tipo possono essere o quelli che dopo una vita si sono decisi a rifare quel naso che da giovani tanto hanno odiato e che però con grande sorpresa neppure in fase oramai più che adulta riescono ancora ad accettare. C’è poi una percentuale di over 60 che improvvisamente ravvisa problemi di natura funzionale e quindi difficoltà respiratorie che vanno risolte con un intervento di rinosettoplastica”.

È vero, come ritengono alcuni, che il naso tende a “crescere” col passare degli anni contribuendo a dare al viso un aspetto più sgradevole e invecchiato?

“No, il naso non aumenta di volume con l’età ma è il viso che, diventando più scarno, può far apparire il naso più grande. Ciò nonostante può capitare, soprattutto negli uomini che generalmente hanno una pelle più sebacea, che questa si inspessisca conferendo al naso una fisionomia più appesantita”.

Professor Dini, può dirci se esistono controindicazioni a sottoporsi a un intervento di rinoplastica in tarda età?

“Assolutamente no, la rinoplastica può dirsi un intervento che non conosce limiti di età, se non quella relativa al completo sviluppo delle ossa e delle cartilagini nei giovanissimi pazienti. Dal punto di vista tecnico, se il paziente è in buona salute, è fattibilissima anche a 60 anni e oltre”.

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