“K2- La montagna degli italiani”, Marco Bocci interpreta Walter Bonatti [Intervista]

Questa sera e domani, Marco Bocci sarà in prima visione tv su Rai Uno con una nuova miniserie “K2- La montagna degli italiani”. Tratto dalla storia vera degli scalatori Bonatti, Desio, Lacedelli, Compagnoni (e di due dozzine di altri intrepidi) che riuscirono a piantare il tricolore su una delle vette più alte del mondo e di quel campo base che non era dove avrebbe dovuto essere, di uno dei quattro eroi, Bonatti, che rimase indietro e rischiò di morire assiderato, accusato per giunta di avere messo in pericolo col suo comportamento l’esito della spedizione, accusa da cui è stato infine totalmente scagionato.

«K2 – La montagna degli italiani» porta ora sul piccolo schermo soprattutto gli eroismi degli scalatori, lasciando in coda un accenno alle divergenze che li opposero una volta ridiscesi. Marco Bocci interpreta Walter Bonatti ed ecco cosa dice a riguardo in un’intervista rilasciata a Tv Sorrisi e Canzoni.

Bocci, come si fa a recitare scalando una montagna?
«In realtà in certe scene c’è veramente poco da recitare. L’impresa storica fu qualcosa di sovrumano, a temperature sotto i 50 gradi e a un’altitudine proibitiva; noi non siamo arrivati a tanto ma la fatica è comunque autentica. Il 60% del film lo abbiamo girato a 3.600 metri d’altezza. E gli spostamenti per arrivare al campo base, mettersi addosso gli enormi vestiti usati negli anni 50, prendere seggiovie e funivie, poi raggiungere il set attraverso un percorso a piedi con dolly e macchine da presa, non sono stati per nulla facili. Abbiamo girato molte scene con la neve che ti arrivava al petto: una fatica boia! Nello stesso tempo però una location così può solo aiutarti. Chi mi vedrà sullo schermo forse penserà che ho esagerato con i fiatoni e invece è tutto reale».

Bocci racconta di aver accettato subito la proposta di interpretare lo scalatore  «Ho letto la sceneggiatura tutta d’un fiato e ho subito mandato una mail al mio agente. Era scritta in maniera eccellente, con un gran ritmo narrativo. Poi, man mano che studiavo Bonatti, sono rimasto affascinato da questa specie di supereroe dalla straordinaria forza psicologica e fisica».

Ci sono state polemiche intorno a questo film? « In cinquant’anni di processi è ormai stata fatta chiarezza su quello che successe veramente sul K2, e la miniserie si basa in maniera rigorosa sugli atti».« Ogni fragilità e insicurezza è stata umanizzata e giustificata, senza essere buonisti. Di polemiche ce ne sono state all’inizio delle riprese, ma ora che abbiamo finito mi auguro proprio che non ne arrivino altre».

LEGGI L’INTERVISTA RIGUARDO A SQUADRA ANTIMAFIA

E voi lo guarderete?

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