Loni Anderson, originaria di St. Paul, Minnesota, ha iniziato la sua carriera nel teatro comunitario e ha rapidamente attirato l’attenzione per la sua presenza straordinaria.
Il ruolo iconico di Loni Anderson in WKRP a Cincinnati
Dopo aver partecipato a concorsi di bellezza locali, si è trasferita a Los Angeles a metà degli anni ’70 e ha adottato i capelli platino, che sarebbero diventati il suo marchio di fabbrica.
Le sue prime apparizioni in programmi in prima serata, come The Bob Newhart Show e L’Incredibile Hulk, hanno preparato il terreno per il ruolo che l’avrebbe consacrata.
Nel 1978, Anderson ottenne il ruolo di Jennifer Marlowe in WKRP a Cincinnati.
Contrariamente allo stereotipo della bionda ingenua, il suo personaggio era una receptionist astuta che sfidava le aspettative rifiutando mance banali e, allo stesso tempo, mantenendo attivo il funzionamento della radio fittizia.
La serie durò quattro stagioni sulla CBS, e Anderson ricevette due nomination all’Emmy® come Migliore Attrice in una Serie Comica, consolidando il suo status di star.
Punti salienti della carriera televisiva e cinematografica
Oltre a WKRP a Cincinnati, Anderson ha partecipato ad altre produzioni di rilievo.
Ha recitato in film per la televisione di grande ascolto, come The Jayne Mansfield Story, al fianco di Arnold Schwarzenegger, e The Mysterious Murder of Thelma Todd.
Il suo curriculum include sei serie regolari, sette lungometraggi, 19 film per la TV e due miniserie, dimostrando versatilità e longevità.
Matrimonio di Loni Anderson con Burt Reynolds e vita privata
Nel 1988, Loni Anderson visse una favola sposando Burt Reynolds.
La storia d’amore iniziò nel 1981, dopo che entrambi erano apparsi in un talk show, e si sviluppò fino all’uscita del film Stroker Ace nel 1983.
Nonostante il matrimonio fosse stato ampiamente seguito dalla stampa, il divorzio, sei anni dopo, attirò un interesse tanto intenso quanto l’unione, diventando uno degli argomenti più discussi dai tabloid dell’epoca.
La domenica, all’età di 79 anni, Anderson è deceduta in un ospedale di Los Angeles a seguito di “una malattia acuta prolungata”, come comunicato dalla famiglia.
Circondata dai suoi cari, ha lasciato un’eredità di rottura degli schemi nell’affrontare l’intelligenza femminile con umorismo ed eleganza.
La sua autobiografia bestseller, My Life in High Heels, eternizza i ricordi di una carriera di quattro decenni.
