Dove aveva il tumore Nadia Toffa conduttrice de Le Iene

Dove aveva il tumore Nadia Toffa conduttrice de Le IeneDove aveva il tumore Nadia Toffa conduttrice de Le Iene. La stra grande maggioranza del pubblico la conosceva e la riconosceva in Tv per la sua grande forza, energia e voglia di smascherare le cose brutte dell’Italia. Chi, invece, non la conosceva oggi, nel giorno della sua morte, si chiede:dove aveva il tumore Nadia Toffa?

Dove aveva il tumore Nadia Toffa conduttrice de Le Iene

Nadia Toffa, bravissima ed energica, è stata sconfitta dal tumore. Un tumore che per due anni l’ha portata a curarsi intensamente e che, dopo essere stato dbellato, è tornato per non darle più scampo. Nadia Toffa a soli 40 anni è morta la mattina del 13 agosto.

Tumore Nadia Toffa, dove ce l’aveva?

In molti se lo chiedono oggi, nel giorno della morte della conduttrice de Le Iene. Nadia Toffa, dopo il malore che aveva avuto nel dicembre del 2017, era stata operata d’urgenza. La Toffa e i medici avevano scoperto che Nadia aveva un tumore al cervello.

Nadia Toffa e il racconto del malore a Le Iene

«Un paio di settimane fa ero nella mia amata Trieste a fare un servizio, dovevamo incontrare un segretario di un sindacato. La sera sono andata a mangiare, ho brindato con l’autore perché siamo riusciti a incontrarlo e poi sono andata a letto in hotel. Tutto normale. La mattina poi mi alzo, faccio il caffè e chiamo Davide Parenti (ndr, ideatore e capo progetto del programma) per parlare di lavoro. Lui poi mi ha detto che ero molto rallentata. Io sinceramente non ricordo benissimo, mi sentivo strana…”

“Avevo prenotato il treno alle 13.02, erano le 11.30 e dico: “Potrei anticiparlo, quasi quasi scendo giù nella hall, pago e semmai faccio il cambio del treno per arrivare prima a Milano e iniziare subito a montare il servizio…”. Tutto normalissimo ma io mi sentivo un po’ strana. Avevo chiuso la valigia, messo il cappotto e prima di scendere ho detto: “Sai che quasi quasi mi sdraio un attimo?”, ma non è da me. È raro che io mi senta stanca, non ho tanti momenti in cui dico: “Mi rilasso”, sono fatta così: io vado a mille, corro sempre. In effetti era una cosa strana… Ho detto “mi sdraio”, invece non l’ho fatto. Quindi scendo, mi ricordo benissimo la hall dell’hotel. Ho chiesto di pagare e il taxi per andare in stazione. A un certo punto, sono caduta. L’ultima frase che mi ricordo era quella della ragazza della reception che mi ha detto: “Vuoi che ti dia una mano con le valigie, ‘ché è arrivato il taxi?”. Poi sono caduta di faccia, ho ancora un livido ma sta migliorando.”

“Io non ricordo il malore, ma mi ricordo l’ambulanza. Nella mia vita non l’avevo mai presa. All’inizio ho pensato fosse successo un incidente perché sentivo un’ambulanza, ma dopo un po’ mi sono resa conto che forse sentivo la sirena un po’ troppo vicina. Quindi ho realizzato e mi sono detta: “Vuoi vedere che è la mia ambulanza?”. Ho ripreso conoscenza in ambulanza. Poi a un certo punto ho visto Max (ndr, autore storico delle Iene) ma erano passate ormai cinque ore, ho avuto un black-out. Lo vedo e gli dico: “Ma tu cosa ci fai a Trieste?”. Ero lucida, ma non mi sono resa conto di ciò che stava accadendo, della gravità. Nessuno sapeva cosa avessi.”

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