Giornata mondiale contro la violenza sulle donne: gli eventi di oggi 25 Novembre

scarpe

Oggi 25 Novembre è la giornata mondiale contro la violenza sulle donne.

La data non è per nulla casuale: le nazioni unite hanno scelto il giorno della morte delle tre sorelle Mirabal, violentate e pi uccise dall’esercito dominicano nel 1960.

La giornata è stata indetta per ricordare tutte le donne vittime di violenza, che sono milioni. Pensate che ogni giorno in Europa vengono uccise 7 donne dal proprio partner e in Italia muore una donna ogni due giorni: 1 donna su 6 muore perchè vuole lasciare il compagno; 7 donne su 10 vengono uccise in famiglia, sempre da Lui, quel lui che diceva di amarle tanto.

E’ impossibile restare indifferenti davanti a numeri come questi; ed è giusto ricordare tutte le vittime: si tratta di donne, ragazze, mogli, fidanzate ferite o uccise perchè non sottostanno alla volontà dei loro compagni. E poi ci sono le donne che continuano a subire in silenzio violenze e soprusi: per paura di ripercussioni peggiori non denunciano e continuano a vivere nel terrore.
Bisogna agire e reagire.

Non c’è niente da dire; bisogna fare. In questi giorni nascono attività in tutto il mondo: da manifestazioni a convegni, da spettacoli a raccolte fondi, tutto per sostenere le associazioni che supportano le donne vittime, cercando di estirpare il problema.
Anche in Italia le iniziative sono parecchie: l’associazione Se non ora quando? segnala Zapats Rojos, l’evento firmato dall’artista messicana Elina Chauvet che si terrà a Cremona. Zapatos Rojos è un progetto d’arte pubblica, che consiste nel posizionare centinaia di paia di scarpe rosse da donna, per puntare il dito contro questo fenomeno. Ogni paio di scarpe rappresenta una donna e le violenze che ha subito: un corte che sottolinea il dolore, visualizzando una marcia di donne assenti.

L’associazione SVS Donna aiuta onlus, ha organizzato una manifestazione per uomini, #uominisenzaviolenza che si tiene a Milano, in piazza della Scala ed è una campagna che agisce trasformando il linguaggio visivo con l’aiuto degli studenti dello IED, del NABA e dello IULM.
E’ bene inoltre partire dall’educazione, per far aumentare le denunce ma soprattutto per cambiare gli atteggiamenti dei bambini e degli uomini, perchè la violenza parte dall’intolleranza e dal fastidio causato dall’ignoranza e dalla mancanza di cultura.

Fermiamo questa violenza.

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