Caso Scazzi, parla Valentina Misseri: “Una parte di me è andata via con Sarah”


«Mia sorella sta malissimo. Mi scrive che è come stare in un incubo e che ha bisogno di cure psichiatriche e restare in carcere da innocente è la cosa peggiore che può capitare ad un essere umano. In una lettera mi dice anche che “una parte di lei è andata via insieme a Sarah” e che avrebbe voluto “essere al suo posto”», dichiara Valentina Misseri, nell’intervista esclusiva trasmessa integralmente questa sera a “Quarto Grado”, su Retequattro.

«Nella mia famiglia non ci sono buchi neri», spiega la sorella di Sabrina Misseri, «Il buco è nella giustizia capace di condannare persone innocenti. Il buco nero c’è stato nella mente di mio padre quando ha ucciso Sarah e quando ha incolpato mia sorella. Sono convintissima dell’innocenza di Sabrina. È stato per forza mio padre: per come me lo dice, per come lo conosco, so che sta dicendo la verità»

Riferendosi al movente descritto nelle motivazioni della sentenza di primo grado, secondo cui Sarah avrebbe saputo qualcosa che avrebbe potuto screditare la famiglia Misseri, Valentina afferma con decisione: «Non c’era nulla di inconfessabile, assolutamente nulla. Non c’era nulla da nascondere. Ho sentito addirittura parlare della stanza dove mia sorella lavorava come estetista, dove ci sarebbero stati dei rapporti intimi con Ivano. In realtà lì lei faceva solo dei massaggi. E poi, di solito c’era anche mia madre in casa e, visto che la descrivono come una bigotta, non penso le permettesse di stare da sola in camera».

«Non c’è assolutamente nessun segreto. Il nulla più totale», prosegue Valentina Misseri. «I giudici dicono che non si possono conoscere i contorni della discussione che sarebbe avvenuta in casa tra Sabrina, mia madre e Sarah. Allora come possono dire che c’è stata questa discussione, se poi non sono neppure riusciti ad argomentarla?».

«C’era un rapporto conflittuale tra mia mamma e Sabrina per una questione di caratteri, ma non perché si odiassero, come hanno scritto. Come è possibile che se si odiassero così tanto e poi abbiano ucciso insieme Sarah, per evitare il discredito a Sabrina? Qui procederebbero in simbiosi, andrebbero d’amore e d’accordo per uccidere Sarah».

«Quando in aula parlavo della mia preoccupazione per gli atteggiamenti di Sarah, mi riferivo alla reputazione di mia cugina e non della mia famiglia», spiega Valentina. «Non mi riferivo a quanto mia madre potesse dare importanza alla reputazione della mia famiglia. Questa è stata deduzione dei giudici, non l’ho detto io. Non le è mai interessato il parere degli altri. Ad esempio: quando io e lei litigavamo, le dicevo di abbassare la voce ma a lei non fregava niente».

Valentina Misseri commenta, infine, l’intercettazione considerata ‘dirimente’ dai giudici, nella quale al telefono Cosima le dice: “È successo in casa, il fatto è successo a casa nostra, è tutto contro di noi”. «Sinceramente non me la ricordo. Evidentemente non ho dato importanza a questa frase, anche perché mio padre e mia sorella erano in carcere. Comunque era già evidente che per l’accusa, il delitto si riferiva alla nostra famiglia. Mia madre quando parla di casa si riferisce a tutta l’abitazione, cantina compresa. Quindi non ci ho visto nulla di strano».

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