I cento anni del reggiseno, fedele compagno della donna


Ricorre oggi il centenario dell’invenzione del reggiseno: risale infatti al 1912 l’invenzione della giovane ereditiera americana Mary Phelps Jacob, nipote di Robert Fulton, inventore del battello a vapore.
Si racconta che la giovane commentò la sua invenzione dicendo «non posso dire che il reggiseno cambierà il mondo come il battello a vapore del mio antenato, ma quasi…». Aveva decisamente ragione, infatti, nonostante non sia stata un’invenzione da premio Nobel, ha radicalmente trasformato la moda e la storia dell’intimo.


Il reggiseno, amato dalle donne e dagli uomini, ha subito, e continua a subire, dei profondi cambiamenti. Inizialmente consisteva in una sorta di tracollla in grado di separare il seno servendosi di due fazzoletti e di fasce per neonato. Ancora ben lontano da quelli odierni è stato comunque un grande passo verso il futuro. All’inizio l’idea non riscosse particolare successo, ma, soprattutto dopo la Grande Guerra, i movimenti di emancipazione femminile miranti a ridurre le differenze anche fisiche tra uomo e donna portano le donne ad assomigliare sempre di più agli uomini: capelli corti, pantaloni lunghi e sigarette. Il reggiseno viene quindi indossato con lo scopo di appiattire il seno.

Negli anni ’30, invece, si inseriscono nel mercato tessuti elastici, come il nylon e il rayon: le prime fibre sintetiche mai esistite, simili alla seta e, cosa più importante, alla portata di tutte le tasche.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale l’ideale femminile per eccellenza è la pin-up americana, la donna maggiorata per eccellenza. Le donne, così, per avvicinarsi a questo ideale iniziano ad indossare il reggiseno “Very Secret”, composto da due cuscini d’aria che hanno la funzione di aumentare il decolletè. Sempre negli anni ’50 viene, inoltre, introdotta la Lycra: un tessuto morbido e sottile, quasi come una seconda pelle, ideale per un reggiseno confortevole, sempre più lontano dagli scomodi corpetti.

Negli anni ’60 vi è un’inversione di tendenza, quando a spopolare sono le modelle pelle ed ossa. Nel ’68, inoltre, il femminismo dichiara guerra aperta al reggiseno, si registrano infatti episodi in cui l’accessorio viene bruciato in piazza in nome dell’emancipazione. Il reggiseno, però, ritorna definitivamente nelle vite delle donne negli anni ’70: in Francia viene lanciato sul mercato il primo reggiseno modellato e senza cuciture, saldato e impunturato mediante la tecnica degli ultrasuoni.
Il 1981 è considerato l’anno della grande svolta: il mercato è invaso da una quantità di modelli, colori e stampe senza eguali, e la parola d’ordine è “comfort”.

Le donne che non hanno curve abbondanti, dagli anni ’90, possono ingannare la vista degli uomini più esigenti con il Wonderbra: definito il “reggiseno delle meraviglie” si tratta del primo push-up che regala quasi una taglia in più.
Nel 2007 in Australia viene, poi, inventato il reggiseno intelligente: a fare la differenza sono dei sensori che hanno lo scopo di assecondare il movimento sussultorio del seno nei movimenti.
Oggi a spopolare sono i super push-up: versione “potenziata” del Wonderbra che permette alla donna di sentirsi ancora più sensuale.

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Francesca Nosei 4370 Articoli
La moda e lo stile sono la mia passione! ma guarda anche molta televisione, alla ricerca del look perfetto dei Vip!

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