Protesi anatomiche, rotonde o a goccia: quale scegliere?

Protesi anatomiche, rotonde o a goccia: quale scegliere?Uno degli interventi più noti in chirurgia estetica, la mastoplastica additiva, detta anche “aumento del seno”, molto spesso viene eseguito per ripristinare la condizione originaria delle mammelle, persa a causa del tempo, dell’allattamento o di una escissione post-tumorale.
Le protesi che vengono inserite non sono tutte uguali, variano a seconda delle esigenze, e in particolare in base alla forma abbiamo le protesi rotonde e quelle anatomiche o a goccia. Questa operazione viene eseguita ovviamente da un chirurgo plastico, ad esempio per una mastoplastica additiva a Napoli è possibile rivolgersi al dottor Ivan La Rusca.

Vediamo le tipologie di protesi nel dettaglio

La mastoplastica additiva è un intervento molto diffuso, che prevede sempre una lunga fase preparativa durante la quale il chirurgo stabilisce insieme alla paziente la tipologia di protesi da inserire e le metodologie di inserimento. Questo per evitare effetti sgradevoli dal punto di vista estetico, ma anche i rischi di un intervento poco mirato, oppure su un soggetto che non presenta le caratteristiche anatomiche e di sviluppo fisico necessarie.

Le tipologie di protesi sono tipicamente due: rotonde e anatomiche. Le prime si utilizzano soltanto per incrementare il volume del seno nel caso in cui questo sia già armonico e abbia bisogno solo di recuperare la sua forma originaria.Ciò accade nel caso del post allattamento, o comunque dopo una gravidanza quando la parte superiore della mammella si svuota. Di solito, si inseriscono in modo tale da rialzare il tessuto mammario per renderlo più turgido, sfruttando il volume di pelle già disponibile e la capacità estendersi in maniera elastica. L’intervento quindi è volto a far crescere il volume del seno tornando a quello originario prima dello svuotamento.

Le protesi anatomiche, o a goccia, sono invece pensate per le donne che non presentano volume nelle mammelle per motivi naturali o per problemi oncologici, perché consentono di ottenere un effetto naturale e armonico con curve morbide. Sono progettate per creare il volume e stimolare il tensionamento della pelle, in modo tale che il risultato finale sia un seno dall’aspetto naturale, con una consistenza solida, ma non dura. Questo anche se nei primi periodi post intervento ci possono essere fenomeni di turgore eccessivo, che si riassorbono quando l’organismo si adatta alla protesi.

Quali sono i materiali per le protesi mammarie

I seni naturali hanno forme e dimensioni molto differenti. Per questo motivo, devono essere scelte protesi adatte che ricreino un effetto naturale e piacevole al tatto e alla vista. Il materiale con cui vengono realizzate le protesi mammarie è il silicone perché è inerte e biocompatibile, oltre a presentare una consistenza molto simile a quella del tessuto naturale. Si utilizzano due tipi differenti di questo materiale, uno per il guscio e uno per il contenuto.

Le protesi sono quindi sacchi di silicone elastico, riempiti con una tipologia di questo materiale che resta molto densa. La parte esterna della protesi mammaria può essere liscia oppure porosa, cioè dotata di una texture. Solitamente si sceglie di utilizzare una superficie irregolare perché è meno irritante per l’organismo e più biocompatibile. Il silicone usato all’interno invece è coesivo, questo significa che nel caso sfortunato in cui la protesi dovesse danneggiarsi e rompersi non si verificherebbero sversamenti e infiltrazioni del materiale nei tessuti.

La tecnologia attualmente utilizzata per la realizzazione delle protesi mammarie è assolutamente sicura e i materiali presentano un grado di compatibilità con l’organismo totale, con rischio di infezioni e rigetto estremamente basso, se l’impianto viene effettuato da professionisti e in ambiente clinico. Per questo abbiamo citato il dottor Ivan La Rusca per la mastoplastica additiva a Napoli, per sottolineare quanto sia importante rivolgersi sempre a una clinica accreditata e a un chirurgo plastico specializzato in materia per interventi come questo.

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