Pamela Compagnucci manda un messaggio ad Alessio Lo Passo tramite DiPiù


Pamela Compagnucci
parla di Alessio lo Passo (visita la pagina ufficiale di Facebook) attraverso Di Più: “Sono arrabbiata, delusa, mi sento tradita dal tuo atteggiamento e, sinceramente, ho bisogno di chiarire come stanno le cose, perché mi hai fatto passare per una in cerca di popolarità, una assetata di riflettori, una senza valori, mi riferisco – si legge sulla rivista – a una delle ultime puntate di Uomini e Donne quando, dopo avere chiamato la redazione, mi sono proposta per essere una tua corteggiatrice. E tu, invece di accogliermi come tutte le altre ragazze, hai accettato di vedermi solo dietro le quinte e, senza tanti giri di parole, mi hai dato il benservito, invitandomi con grande maleducazione ad andarmene”.
“Caro Alessio Lo Passo, fino a pochi mesi fa io non sapevo nemmeno chi fossi. Sei stato tu, dopo esserti lasciato con la tronista che ti aveva scelto, Giulia Montanarini, a cercarmi mandandomi messaggi con il telefonino”, finchè non ci siamo incontrati al tuo compleanno. Dopo avere soffiato sulle candeline ti sei avvicinato a me e mi hai baciato. È stato un momento molto bello, e credevo sinceramente che anche per te fosse lo stesso. Certo, se due si baciano non vuole dire che si fidanzano automaticamente; ci mancherebbe altro! Solo che io non bacio chiunque, e vivo i baci come il preludio di qualcosa che può diventare meraviglioso”.

Continua sulla rivista: “Adesso capisci perché, Alessio, quando poi sono arrivata a Uomini e Donne e mi hai dato il benservito, ci sono rimasta malissimo. Ma come? Al telefono eri un salamelecco continuo e poi, in Tv, ti sei dimostrato tutto l’opposto, facendomi fare una figura davvero brutta, da stupida, oserei dire. Addirittura, a Maria De Filippi, hai raccontato che la sera del nostro bacio tu eri ubriaco e che, in realtà, non eri in te … lo non so che cosa ti sia successo, Alessio Lo Passo, forse ti sei completamente bevuto il cervello: Ma se così non fosse, oggi io ti scrivo perché pretendo le tue scuse”.

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