Cala Goloritzè Sardegna è una delle meraviglie più iconiche, un luogo che conquista immediatamente per il suo mare turchese, l’arco naturale scolpito nella roccia e la spiaggia di piccoli ciottoli bianchi che brillano al sole.
Raggiungerla, però, non è semplicemente una gita: è un’esperienza che unisce natura selvaggia, trekking panoramico e silenzio assoluto, in uno dei paesaggi più protetti dell’isola.
Cala Goloritzè si trova nella costa orientale della Sardegna, nel territorio di Baunei, ed è una meta straordinaria perché unisce mare cristallino, natura protetta e un paesaggio che sembra rimasto intatto nel tempo.
La cala è raggiungibile solo a piedi o via mare, un limite che la preserva dall’eccesso di turismo e mantiene intatta la sua bellezza selvaggia.
Cala Goloritzè è stata dichiarata Monumento Naturale della Regione Sardegna grazie al suo valore paesaggistico e geologico.
Questo riconoscimento ha imposto regole rigide che tutelano l’area e ne limitano l’accesso giornaliero, garantendo una conservazione duratura.
Inoltre, la cala è considerata patrimonio ambientale di grande valore, perché ospita un ecosistema delicato che non può essere compromesso da attività invasive.
Molti viaggiatori apprezzano questo livello di protezione, poiché permette di vivere il luogo in modo autentico e rispettoso. Ogni visita diventa così un momento di consapevolezza ambientale.
Il sentiero che conduce a Cala Goloritzè parte dal Golgo e scende tra rocce calcaree, profumi di ginepro e scorci sul mare.
È un percorso suggestivo che regala un senso di avventura, soprattutto durante gli ultimi tratti che si aprono improvvisamente sulla baia.
Inoltre, il trekking permette di vivere la Sardegna più autentica, lontana dalle zone turistiche affollate.
Molti escursionisti raccontano che il silenzio del cammino contribuisce a preparare emotivamente all’arrivo nella cala. È un’esperienza completa che unisce natura e scoperta.
L’accesso via mare permette di avvicinarsi alla cala senza percorrere il sentiero, ma comporta alcune limitazioni.
Le barche non possono attraccare né avvicinarsi a meno di una certa distanza, per proteggere l’ecosistema marino e la spiaggia.
Inoltre, chi arriva via mare spesso sceglie di nuotare o usare un SUP per raggiungere la riva, vivendo così l’ingresso nella cala in modo suggestivo.
Molte persone apprezzano questa alternativa per godere della vista dall’acqua, che offre un punto di osservazione unico. Tuttavia, l’ingresso regolamentato rimane valido anche per chi arriva dal mare.
La regolamentazione degli accessi prevede un limite giornaliero di visitatori e un piccolo contributo ambientale che finanzia la manutenzione dell’area.
Questo sistema ha permesso di ridurre l’impatto umano e di mantenere il sentiero sicuro e ben segnalato.
Inoltre, la prenotazione evita la formazione di code e permette di pianificare meglio gli orari del trekking.
Molte persone apprezzano questo modello perché garantisce una visita più tranquilla e rispettosa. Ogni dettaglio è pensato per proteggere un luogo unico.
Visitare Cala Goloritzè nei mesi di maggio, giugno o settembre offre un’esperienza più tranquilla e temperature ideali per il trekking. Luglio e agosto sono i mesi più affollati, in cui la prenotazione diventa indispensabile per assicurarsi l’ingresso.
Inoltre, partire presto al mattino permette di vivere la cala in un’atmosfera silenziosa e luminosa.
Molte persone che visitano nel tardo pomeriggio trovano la luce più morbida e la spiaggia meno frequentata. Scegliere il momento giusto migliora notevolmente l’esperienza complessiva.
Per affrontare il sentiero, le scarpe da trekking sono indispensabili perché il terreno è roccioso e irregolare. L’acqua deve essere abbondante, soprattutto nei mesi estivi, quando il caldo rende la risalita più impegnativa.
Inoltre, portare snack energetici aiuta a mantenere le forze durante il ritorno, che è la parte più difficile del percorso.
Molti escursionisti trovano utile avere uno zaino leggero ma ben organizzato. Ogni piccolo dettaglio contribuisce alla sicurezza del trekking.
Una volta arrivati alla cala, è indispensabile avere protezione solare, perché non ci sono zone d’ombra. Una maschera da snorkeling permette di osservare i fondali limpidi, ricchi di pesci e giochi di luce.
Inoltre, un asciugamano leggero e una borsa impermeabile aiutano a mantenere tutto asciutto e in ordine sulla spiaggia.
Molte persone suggeriscono di portare anche una maglietta UV per proteggersi durante le ore più calde. Prepararsi adeguatamente garantisce comfort e sicurezza.
Scopri, allora, i dubbi più comuni sull’argomento.
Raggiungere Cala Goloritzè a piedi può essere impegnativo ma accessibile, purché si affronti il percorso con calma e l’attrezzatura adatta.
Il trekking parte dall’altopiano del Golgo e si sviluppa per circa 3,5 km con un dislivello che diventa evidente soprattutto nella risalita.
Arrivare a Cala Goloritzè in barca è possibile ma con limitazioni, perché le imbarcazioni non possono attraccare direttamente sulla spiaggia. Le barche devono fermarsi a una distanza stabilita per proteggere l’ecosistema e il fondale della cala.
La prenotazione è obbligatoria durante la stagione estiva, perché il sito è protetto e l’accesso è contingentato a un numero massimo di visitatori al giorno.
Questo sistema nasce per preservare la cala e garantire un’esperienza sostenibile e sicura per tutti.
Per affrontare il trekking è indispensabile portare acqua abbondante, scarpe da trekking, cappello e crema solare, perché il sentiero offre poche aree ombreggiate.
Inoltre, è utile avere uno zaino leggero con snack energetici, asciugamano e maschera per nuotare una volta arrivati alla cala.
Nella spiaggia di Cala Goloritzè non ci sono servizi, bar, bagni né punti di ristoro, poiché l’area è totalmente protetta.
Questo significa che tutto ciò che serve va portato con sé, e altrettanto importante, va riportato indietro per rispettare l’ambiente. Inoltre, non essendoci ombra naturale, è fondamentale proteggersi dal sole.