Marco Bianchi gay lo chef fa coming out anche con la moglie e la figlia le reazioni

Marco Bianchi gay lo chef fa coming out anche con la moglie e la figlia le reazioniMarco Bianchi gay lo chef fa coming out anche con la moglie e la figlia le reazioni. Marco Bianchi, chef noto per i suoi libri e per il suo successo su instagram, ha fatto coming out. Sposato e con una figlia Marco Bianchi ha deciso di uscire allo scoperto e di rivelare alla sua famiglia e all’Italia di essere gay.

Marco Bianchi gay lo chef fa coming out anche con la moglie e la figlia le reazioni

Marco Bianchi è uscito allo scoperto durante un’intervista al Corriere della sera dove è anche entrato nel merito della sua nuova vita sentimentale:”Ne ho parlato con mia moglie e mia figlia, io oggi amo Luca”.

Ecco tutte le parole di Marco Bianchi.

“Sono stato un bambino e un adolescente cicciottello e chiusissimo e perciò bullizzato, che sentiva la confusione di provare affetto per dei maschietti, ma non erano cose di cui si poteva discutere in una famiglia fortemente cattolica, priva di strumenti, in una periferia di Milano, e che forse sentiva di avere in casa un Marco gay, ma trovava più facile istradarmi in una vita da eterosessuale.”

“Come l’ho detto a mia moglie? Una sera, mentre la bimba dormiva, le ho detto “sono omosessuale, lo sono sempre stato, però solo ora ho capito che sto bene con te ma come amico, perché quello che va oltre, probabilmente, è con un uomo”. Il passaggio successivo è stato sperimentare quello che sentivo. Da lì, è arrivato l’incontro con Luca.”

Marco Bianchi e la reazione della moglie al suo coming out

Marco Bianchi continua nel suo racconto.

“Mi ha abbracciato forte. Era un sogno di vita che si frantumava. È stato un momento in modalità terremoto, come quando hai costruito per anni e tutto, di colpo, viene raso al suolo ed è in polvere. Io mi sentivo in colpa, ma oggi so di aver fatto la scelta giusta”.

“Ho passato mesi brutti: non mangiavo, dimagrivo, avevo spasmi allo stomaco e non dormivo la notte. D’accordo con Veruska, ho preso un appartamento dove stare di tanto in tanto. Ho capito che, quando ero a casa, stavo peggio, mi sembrava di far male a qualcuno, di essere una presenza che feriva. – continua Marco Bianchi – Dormire altrove era una prova per capire come respiravo e come stavo, se riuscivo a mangiare e a gestire quella solitudine. Poi, riportavo tutto alla psicologa che mi ha supportato.”

“Ci siamo consultati con il pediatra, le maestre, la psicologa… Poi, le ho raccontato la verità. Le ho spiegato: “Io voglio tanto bene a mamma e sei nata tu, ma ho scoperto che il mio cuore batte più forte con Luca accanto. Prima, batteva forte, ora batte a mille”. Lei è una bimba straordinaria, solare, e l’ha accettato con naturalezza. Dopo un primo incontro finto-causale con lui, l’ha visto per un gelato, una pizza e, ora, è il “suo” Luca. E, ora, io so che una seconda vita esiste”.

 

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