Il fenomeno La Niña è tornato sulla scena globale e promette di influenzare il clima dell’inverno in Italia.
Secondo le prime previsioni del Centro Europeo, il Paese potrebbe affrontare temperature in forte calo, un aumento delle nevicate e un inverno più rigido.
Secondo il portale IlMeteo.it, La Niña rappresenta la fase fredda del fenomeno ENSO (El Niño – Oscillazione del Sud).
Si manifesta quando le acque superficiali dell’Oceano Pacifico equatoriale si raffreddano in modo anomalo, provocando variazioni nelle correnti atmosferiche che influenzano il clima di tutto il pianeta.
Questo raffreddamento altera i modelli di precipitazioni e temperature, e può causare siccità, piogge intense, ondate di calore o di freddo estremo, a seconda della regione.
Durante i periodi di La Niña, è più probabile che si verifichino inverni più freddi in alcune zone dell’emisfero nord e estati più secche in altre aree tropicali.
In Europa, gli effetti di La Niña sono indiretti ma significativi. Storicamente, gli inverni influenzati da questo fenomeno si sono distinti per temperature inferiori alla media e frequenti episodi di neve, soprattutto nell’Europa centrale e settentrionale.
Ciò accade perché La Niña può favorire la formazione di aree di alta pressione sull’Atlantico settentrionale, che deviano masse d’aria fredda provenienti dalla Russia e dalla Scandinavia verso il continente europeo.
Il risultato è un freddo intenso, gelate prolungate e persino nevicate fuori stagione, con ripercussioni sui trasporti, sull’agricoltura e sul turismo invernale.
La Niña è inoltre associata a una maggiore instabilità climatica globale, aumentando la probabilità di eventi meteorologici estremi come ondate di freddo, tempeste di neve e repentine variazioni di temperatura.
Sebbene il fenomeno non garantisca un inverno rigido ovunque, crea condizioni favorevoli a un clima più dinamico e imprevedibile, con periodi alternati di freddo intenso e brevi tregue termiche.
Anche con il progresso del riscaldamento globale, La Niña può provocare anomalie termiche regionali che contrastano la tendenza generale al riscaldamento, ricordando che il sistema climatico è complesso e fortemente variabile.
Sulla base delle osservazioni attuali, i meteorologi ritengono che le condizioni di La Niña siano favorevoli a una perturbazione del vortice polare, uno dei fattori che determinano l’arrivo del freddo in Europa.
In situazioni simili del passato, l’Italia ha vissuto inverni rigidi, con forti nevicate e temperature costantemente inferiori alla media.
Secondo Meteo.it, anche in un contesto di riscaldamento globale marcato, non si può escludere la possibilità di periodi di freddo intenso.
Pertanto, l’inverno 2025 potrebbe portare episodi significativi di neve e temperature negative, soprattutto nelle regioni settentrionali e montuose del Paese, mentre il Sud potrebbe sperimentare un clima più instabile, alternando piogge e bruschi cali di temperatura.