Soffri anche tu di dolori alla schiena? Ecco tre metodi per alleviarli

Secondo una recente ricerca, in Italia, ben 15 milioni di persone soffrono di mal di schiena e, fra queste, 2 milioni in modo cronico. Più della metà dei dolori riguarda l‘area lombo-sacrale, cioè la parte bassa, e ha come causa principale la tensione muscolare dovuta alla postura scorretta. Ma contribuiscono anche lo stress che porta a contrarre la muscolatura senza accorgersene, i traumi da sforzo e la riduzione degli spazi fra le vertebre a causa della disidratazione dei dischi. Rispondere dolcemente a questi problemi si può!

Di seguito proponiamo tre metodi olistici, cioè attenti all’inscindibile legame tra corpo e mente.

Con l’osteopatia si ristabilisce la corretta funzione della colonna. Secondo l’osteopatia, ristabilendo la corretta funzionalità della colonna, si riattiva la naturale capacità di autoguarigione del corpo. Il metodo agisce a tre livelli con tre tipi di manovre: strutturali, che ristabiliscono la mobilità della struttura ossea; cranio-sacrali che riattivano un’armonica interazione fra parti ossee, legamenti e muscoli; viscerali, che permettono agli organi interni di riacquistare i movimenti naturali. I tempi di durata della terapia non sono standard: ogni individuo è un caso a sè. Di solito una lombalgia acuta, per esempio, richiede quattro sedute.

Con la chiropratica si riallineano le vertebre. Secondo la chiropratica, dalla salute della colonna vertebrale dipende quella di tutto l’organismo. Questo metodo interviene con manovre che servono a riallineare le vertebre, senza necessità di farmaci o di interventi invasivi. Il chiropratico, dunque, interviene alla radice del problema sulle vertebre, con tecniche lievi e mai dolorose. L’intensità della manipolazione in punti specifici della colonna è fatta su misura del paziente: si va dallo sfioramento alla pressione più o meno accentuata. Il trattamento richiede circa un mese per risolvere la fase acuta e alcuni mesi per un miglioramento più profondo, a cui servono sedute di mantenimento.

Con il metodo Bertelè si allungano gli elastici muscolari. Laura Bertelè, medico ortopedico, dice che i muscoli non si muovono singolarmente, ma sono raggruppati in cinque grandi catene che si muovono come fossero un unico muscolo. Ogni catena ha una sua elasticità e mobilità. Quando questa per diversi motivi, si contrae e perde tono, diventa come un elastico troppo corto che schiaccia lo scheletro e provoca dolore e limitazione nei movimenti. Questa della Bertelè è una tecnica dolce di rieducazione posturale che cura la persona nella sua globalità di mente e corpo. I dolori sono segnali che il corpo manda e, come tali, vanno ascoltati. Il  lavoro svolto sul corpo mira ad allungare e ammorbidire con le dita questi “elastici”, per alleviare la pressione che esercitano sulla colonna vertebrale. Dopo un periodo di terapia intensa è bene fare sedute saltuarie per mantenere l’allungamento delle catene muscolari.

Che ne pensate?

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Amante del Fashion scrive di moda e di lifestyle dal 2010. Ha collaborato con alcune riviste locale di settore e scrive su Leichic dal 2013.

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