Alice Mizzau, prontissima per i Mondiali di Barcellona. Ecco un’intervista.

Alice Mizzau prima dei mondiali di nuoto a Barcellona
Dalle immagini che compaiono sui social network sembra davvero che il clima, ad Ostia – sede del raduno degli azzurri del nuoto, impegnati i prossimi giorni a Barcellona per i Mondiali-, sia molto rilassato. Gli atleti scherzano, scaricano con qualche allenamento, per lo più fanno gruppo.

Alice Mizzau, insieme alla compagna di stanza Federica Pellegrini, prova anche a imitare le colleghe Cagnotto e Dallapè, con risultati divertenti. Però adesso si passa ai fatti. Alice raggiungerà oggi la città catalana, dove l’aspettano alcuni interrogativi e quella che per ora è una speranza, anche se concreta, di ottenere delle conferme.

20 anni compiuti in primavera, con la maturità in tasca da un paio di settimane, sarà lei l’italiana più veloce dello stile libero. Con Pellegrini impegnata nel dorso, Alice ha il compito, impegnativo, di difendere i colori italiani nei 100 e nei 200 stile, oltre che nelle staffette. In questi giorni sta scaricando, con qualche allenamento, e si prepara al grande evento. Ecco una breve chiacchierata della vigilia:

Un po’ di pressione la senti? Questa, a detta tutti, sarà la stagione della tua consacrazione:
“Tutti mi stanno molto addosso infatti. La pressione c’è e non posso fare finta di niente. Anche perchè abbiamo lavorato tutta la stagione per quest’appuntamento. Per adesso però sono tranquilla. Magari quando fisicamente arriverò in piscina le cose cambieranno. Ma adesso mi sento bene. Cerco di isolarmi e di non pensarci. Sono molto contenta che ci sia con me anche l’allenatore, Max Di Mito. Arriverà il 27”.

E’ significativo infatti che nella tua pagina Facebook la copertina sia dedicata ad uno scatto di te e lui, insieme.
“Siamo molto uniti e non potrebbe essere diversamente. Lavoriamo a stretto contatto tutto l’anno. La sua presenza durante i Mondiali mi aiuterà a concentrarmi e a rendere al meglio”.

Ti senti come alla vigilia della partenza per Londra?
“No, le Olimpiadi sono qualcosa di unico e irripetibile. A Londra mi tremavano le gambe per l’emozione. Molto molto intensa. In questo anno poi mi sento cresciuta e arrivo a questa competizione più preparata, anche psicologicamente. Le esperienze man mano ti aiutano a maturare”.

Hai più volte affermato che gareggiare con le più grandi non ti induca timori reverenziali.
“E’ vero. Nelle gare internazionali ho un atteggiamento mentale diverso. Solo l’idea di scendere in vasca a fianco delle migliori al mondo mi esalta e mi carica a mille. Non ho paure, solo la voglia di rendere al meglio, sapendo che non ho niente da perdere. Pensare di poter essere al loro livello è uno stimolo inimmaginabile. Una sensazione che invece mi manca quando scendo in vasca in Italia. Sembrerà strano, ma sento molto più la tensione nelle competizioni nostrane, che invece dovrebbero essere oggettivamente più easy!”

Sarai sottoposta a un tour-de-force: 4×100 il primo giorno, 200 il terzo, 4×200 e 100 il quinto, e poi forse anche la staffetta mista. Non temi un po’ la fatica?
“Per niente! Non vedo l’ora di farle tutte. Più gareggio meglio sto! Ai tempi però ci penserò il giorno della gara. In questi giorni non sto nemmeno guardando il cronometro”.

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Amante del Fashion scrive di moda e di lifestyle dal 2010. Ha collaborato con alcune riviste locale di settore e scrive su Leichic dal 2013.

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