Emma Marrone parla della sua malattia: “Ci vuole prevenzione”

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Emma Marrone
, la cantante salentina che abbiamo iniziato a conoscere grazie a Amici di Maria De Filippi, è stata protagonista dello speciale di Rai1, andato in onda domenica scorsa in seconda serata, “Canzone-Le strade di Emma“.

Durante lo speciale abbiamo ripercorso il suo concerto all’Arena di Verona ma abbiamo anche avuto la possibilità di ascoltare la giovane cantante salentina che ha parlato a cuore aperto, raccontandoci anche aspetti dolorosi della sua vita, come la brutta malattia che l’ha colpita qualche anno fa:

Siamo approdati alla Dracma Records a Torino dove è nato questo disco. Sembrava andare tutto alla grande, stava per partire la tournè al Nord quando io scopro di essere ammalata di cancro. Ho dovuto abbandonare questo progetto per andare a salvarmi la vita. Lì ho ricevuto la prima vera e grande mazzata della vita perché dopo mesi e mesi di lavoro, risorse investite ho pensato che ora che mi stava andando bene il prezzo da pagare era veramente alto. Ho mollato tutto per curarmi.

Dopo questo brutto momento sembrava esserle passata la voglia di cantare, ma per fortuna ci ha pensato la mamma

Lì ho deciso che avrei smesso perché quella roba lì mi aveva un po’ mortificata. Fu lì che mia mamma di nascosto decise di chiamare la redazione per farmi fare il provino. Un po’ per darmi perché sono mazzate che ti fanno vivere nella paura, tutti i giorni, che questo male tornasse. Andai soprattutto per loro, non avevo tutta sta voglia di tornare a fare la cantante.

Emma dice di aver deciso di parlare della malattia molto tempo dopo la vittoria di Amici per non passare da vittima

Decidere di parlare della malattia non è stata una scelta facile. E decisi di farlo molto tempo dopo che avevo vinto Amici sempre perché in Italia sarebbe passato come un motivo di vittimismo e non una vittoria, una rivalsa. Ne ho parlato perché la comunicazione è importante, una cosa è quando viene detto da una ragazza, presa a modello da molti giovani. Sentendo anche questa responsabilità ho deciso di raccontare non per essere compatita, ma per dire che la prevenzione è importante. Io stessa se avessi fatto più controlli non mi sarei trovata a quel punto. La prevenzione è importante.

Parla anche di se, del suo carattere pauroso ma aggressivo sul palcoscenico

Nella vita sono una codarda, sono un’insicura, ho paura di tutto, perché facilmente le persone mi fanno del male, sono una che crede nel bene universale, sono una che si fida e si affida a persone sbagliate, nella vita, nell’amore. Il palco è l’unico posto che non mi mette paura e non mi mette ansia, dove mi sento bene a mio agio, protetta. Lasciatemi almeno il palco sennò è un disastro la mia vita.

Emma ci rivela anche qualche aspetto della sua vita, sconosciuto ai fan

Mi diverte guardare il calcio perché fa compagnia. Ho scoperto un nuovo sport, l’hockey sul ghiaccio. Ho visto una partita a Milano insieme agli ultrà. Mi piace molto l’aspetto della curva, l’eccitazione. Non mi piace quando si muore per una partita di calcio.

La popolarità non sempre porta solo risvolti positivi, soprattutto per una persona riservata che non vuole stare al centro del gossip

Il successo è veramente per me un prezzo da pagare molto alto. A me davvero del mio lavoro interessa solo l’aspetto tecnico, del palco, della band, fare le prove, suonare. Pagherei una tassa al mese pur di non stare nei circhi mediatici, le foto sui giornali, gli articoli su internet perché non fanno parte di me e della visione che ho di questo lavoro. Apprezzo molto il calore della gente, non mi sono mai negata a nessuno. Il resto invece disturba quello che cerco di creare.

Su quello che succederà Emma non ha le idee chiare, ma ci svela un’altra sua paura: la solitudine

Non lo so che futuro vorrei avere: sarebbe facile dire cantante, vorrei avere dei figli, la casa in campagna. Io purtroppo non lo so. Il futuro non è il prolungamento di quello che sto facendo ora, magari un giorno mi stancherò di fare la cantante. Così come non è detto che ogni donna si senta realizzata con una famiglia, magari nel destino una famiglia non è prevista, un po’ per sfiga un po’ perché forse non sono capace io di tenere un rapporto. Vorrei sicuro che la mia famiglia stesse bene.

Soffro molto la solitudine, ma la solitudine con me stessa. Col dare tutto alla gente, ho finito con il dimenticare di dare qualcosa a me stessa. La solitudine la sento quando finisco un concerto e vado a letto. Andare in stanza e spegnere tutto, sento un senso di soffocamento e mi accorgo che mi manca qualcosa di mio.

Nonostante il suo successo, Emma ammette di sentirsi una ragazzotta di paese, e di voler restare tale

Dentro di me non riuscirò mai staccarmi dal fatto di essere una provinciale che per me ha accezione positiva. Non è ostentare umiltà o semplicità. Se nasci tondo non puoi morire quadro, voglio rimanere la ragazzotta di paese.

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Fonte| gossipblog.it

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