Violenza sulle donne, la discutibile campagna di Pubblicità Progresso


Alle fermate degli autobus è arrivata una campagna di Pubblicità Progresso contro la violenza sulle donne. Si chiama “Punto su di te” e saranno dei manifesti con l’immagine di una donna e una nuvoletta con un messaggio da continuare: “dopo gli studi mi piacerebbe…”, “vorrei che mio marito…”. Sono bastate 48 ore perché i fumetti venissero riempiti dagli insulti più volgari, come mostra un video della stessa Fondazione (GUARDA QUI SOTTO).

Alberto Contri, presidente di Pubblicità Progresso afferma: «Era il nostro obiettivo, far capire che la discriminazione è ancora diffusa e radicata nella fascia media della popolazione, che è poi quella che deve cambiare testa rispetto al problema». La semiologa Giovanna Cosenza sul suo blog afferma: “Un’esca per suscitare gli istinti peggiori. La campagna vuole dirci: “Guarda, lo schifo in cui le donne devono vivere”, ma in realtà ripropone – per l’ennesima volta, a sua volta – un ennesimo rituale di degradazione delle donne».

L’Espresso spiega “Nei manifesti che arriveranno sui muri a gennaio gli insulti saranno coperti dal logo della campagna e da un invito ad andare sul sito web per trovare strumenti per segnalare le offese insieme ai contatti di tutte le associazioni che lavorano sul tema. «Non possiamo illuderci di cambiare gli stereotipi con uno spot», commenta Contri: «Per questo invitiamo ad andare oltre».

Ecco in anteprima alcuni scatti che saranno censurati nella campagna ufficiale perché troppo volgari, ma che rendono bene l’idea di quello che il progetto vuole raccontare. Ovvero quanto sia semplice e spontaneo, per troppi, prendere un pennarello e insultare le donne.

FONTE E IMMAGINI: L’ESPRESSO

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